L’ex difensore di Milan e Napoli Daniele Daino ha rilasciato una lunga intervista al giornale Calcio 2000 parlando dei suoi inizi di carriera e commentando anche la sua breve parentesi con la maglia del Napoli, ecco un estratto dell’intervista:
Sei cresciuto nel Milan, che ricordi conservi degli inizi?
“Ricordi molto belli, è stato un percorso molto impegnativo perché sono uscito di casa volutamente a 11 anni; all’epoca per i fuori regione non c’erano limiti d’età, se eri bravo potevi essere comprato da squadre professionistiche. Per primo mi voleva il Torino, avevo provato all’Inter, alla Juve doveva ancora nascere il settore giovanile e il Milan è stato il più convincente, erano i primi anni di Berlusconi e gli investimenti erano importanti, assieme a me c’erano Maccarone e Miccoli, giocatori di spessore. È stato molto bello ma faticoso, dato che per cinque anni rimasi in collegio a Lodi fino a quando non mi trasferii stabilmente a Milanello a 16 anni”.
Dal Milan sei passato prima al Napoli e poi al Perugia prima del ritorno in rossonero.
“Napoli è stato il mio primo prestito secco per un anno dal Milan: è una piazza importate dove si vive di calcio 365 giorni l’anno. Giocai tutte le partite e venni premiato come miglior giocatore della stagione, un bel motivo d’orgoglio. Ricordo che Ulivieri un giorno disse: “Come è possibile che un ragazzo di 19 anni riesca a giocare con tranquillità dentro uno stadio simile?”. A Perugia invece giocai dieci partite con medie voto altissime prima di infortunarmi al tendine rotuleo (lo stesso infortunio di Ronaldo, ndr) che mi tenne fuori un anno e mezzo e mi fece perdere il grande treno. Era un calcio che non esiste più”.
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