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L’ex azzurro Denis: “A Napoli sono stato benissimo, ma Bergamo è un’altra cosa. A Ilicic e Zapata consiglio…”

"Leggo e sento che sono seguiti da top club. Io vorrei tanto che restassero"

Secondo posto nella classifica all time come gol realizzati (davanti c’è Doni a quota 112). Tra i calciatori stranieri, nessuno ha esultato di più nei 112 anni di storia dell’Atalanta: 56 volte in 158 presenze ufficiali dal 2011 al 2016. Bomber, capitano, tifoso. Per il popolo nerazzurro Germán Denis è un po’ tutto, in primis un simbolo che dal Perù (oggi gioca a Lima, lotta e segna con l’Universitario) spingerà la sua Dea verso quel meraviglioso traguardo: “Probabilmente all’inizio non ci avrei creduto, ma ora la Champions League è lì: giochiamocela e arriviamo in fondo”. Peserebbe l’Europa più bella, per mille motivi. Anche legati al mercato. Chissà che non possa essere determinante per trattenere le stelle là davanti con un gentile “No, grazie” alle varie big. In fin dei conti, tempo fa, il “Tanque” rispose proprio così: “Nello sport non esiste solo il denaro. Avrei potuto scegliere l’Inter o altre grandi, ma per me Bergamo era e resterà un posto speciale per tutta la vita”.

Denis, sembra un consiglio per Ilicic e Zapata.

“Leggo e sento che sono seguiti da top club. Io vorrei tanto che restassero, magari con la Champions, ma non posso andare oltre. Quando c’è di mezzo il mercato le scelte sono quasi sempre personali”.

La sua può essere un esempio.

“Infatti, posso parlare per me. Non mi sono mai pentito di aver rifiutato certe proposte, sono rimasto con tutta la felicità del mondo. A Napoli sono stato benissimo, ma l’ambiente atalantino è un’altra cosa: dopo Lomas de Zamora è la mia seconda casa”.

Argentino, come lei, è il suo amico Papu.

“Non smette mai di sorprendere. Quante volte ha preso per mano la squadra? È un trascinatore, uno che fa la differenza anche nel ruolo di trequartista. Lui, Josip e Duván sono perfetti insieme. Formano un attacco straordinario, di certo tra i migliori in Europa”.

Qualche difficoltà in avvio, poi il colombiano è esploso.

“Era solo questione di tempo, parliamo di un centravanti che ha tutto: velocità, tecnica e potenza”.

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