Ha vinto un Mondiale e un Europeo con la maglia della Nazionale francese, a cavallo tra la fine dello scorso secolo e i primi mesi di quello in corso. Emmanuel Petit ha fatto la storia dei Bleus (suo il gol del definitivo 3-0 al Brasile nella finalissima del 1998 a Saint-Denis), quando vestiva al contempo la maglia dell’Arsenal. Ha giocato alla corte di Arsene Wenger al Monaco (dal 1988 al 1994) e poi tra le file dei gunners, dal 1997 al 2000, vincendo una Premier, una Coppa d’Inghilterra e due Charity Shield. Attraverso i microfoni di Tuttomercatoweb.com, l’ex centrocampista – oggi 49enne – ha parlato a poche ore dalla sfida tra i londinesi e il Napoli.
Lei ha vinto un Mondiale e sfidato più volte i club italiani quando lottavano ogni anno per vincere in Europa. Che idea s’è fatto del momento attuale del calcio del nostro Paese? “Personalmente ho la sensazione che il calcio italiano sia tornato sui binari giusti, la Juventus sta lottando alla pari in Europa da anni e lo dimostra anche ora con CR7. Inter e Milan non sono i club che abbiamo conosciuto in passato, sono arrivati investitori stranieri e per questo servirà loro del tempo per poter competere per vincere Scudetto e coppe internazionali. Tuttavia hanno portato una nuova mentalità”.
A contendere lo Scudetto alla Juventus, negli ultimi anni, ci ha provato il Napoli ma non è bastato. “La società azzurra ha lavorato bene, un anno fa stava per soffiare il tricolore alla formazione bianconera. Sarri non è riuscito nell’impresa e ora la squadra azzurra è tornata molto dietro ai bianconeri, ma non ne farei un dramma. Il Napoli per anni è stato assente dai grandi palcoscenici, poi ha iniziato a lavorare bene. Per questo non ho dubbi che tornerà a lottare per il primo posto con una nuova generazione di ottimi calciatori. Non servirà tanto tempo”.
La sua Francia è un Paese multiculturale, basti pensare alla squadra che ha trionfato in Russia nell’ultimo Mondiale. Qual è la sua impressione sulle questioni razziste che, negli ultimi mesi, hanno coinvolto prima Koulibaly durante Inter-Napoli e poi Kean e Matuidi in occasione di Cagliari-Juventus? “Le autorità italiane devono lavorare fuori dal campo, devono battere ogni forma di razzismo perché altrimenti si dà un’immagine molto negativa sul calcio e non solo. Magari anche un calciatore che arriva dall’estero, quando deve accettare la Serie A, ci pensa più volte prima di firmare. La Federazione deve lavorare tantissimo a stretto contatto con i club per trovare una soluzione definitiva”.
Stasera si affrontano due grandi tecnici. Emery contro Ancelotti, si aspettava che l’ex tecnico del Real Madrid potesse accettare questa sfida? “Lo apprezzo molto, credo che lui sia un tecnico davvero esperto e navigato. Anche dal punto di vista tattico è molto valido, così come lo è sotto il profilo umano. Riesce a instaurare un grandissimo rapporto con i suoi calciatori, non è da tutti gli allenatori. Può adattare la squadra al suo sistema di gioco o viceversa, anche in base agli avversari che affronta. E’ uno dei migliori tecnici al mondo, senza ombra di dubbio”.
Parlavamo prima di Koulibaly. In passato ha avuto l’occasione di vestire la maglia della nazionale francese, poi ha accettato il Senegal. “E’ un ottimo difensore, ha 27 anni e dunque sta arrivando alla maturità calcistica. E’ forte, un grande lavoratore, un centrale rapido con una grande visione di gioco. Sa giocare bene anche col pallone tra i piedi, è imponente anche sui calci da fermo e sui corner. Tuttavia la clausola rescissoria di 150 milioni di euro è eccessiva, secondo il mio punto di vista. Io direi che vale tra i 60 e gli 80 milioni di euro, tuttavia non vorrei fissare un prezzo perché è il mercato a stabilirlo”.
Nella rosa di Ancelotti c’è Malcuit che punta anche alla Nazionale francese. Ounas e Ghoulam hanno giocato in Ligue 1, che giudizio ha su di loro? “Sono buoni calciatori ma hanno tutti un problema: non sono titolari e devono diventare fondamentali per la squadra, provando a trascinarla alla vittoria. Ounas è giovane, ha il tempo per diventare importantissimo. Se la situazione non cambia, devono prendere delle decisioni differenti”.
La vincente di Arsenal-Napoli sarà la candidata principale a trionfare in Europa League? “Sono certamente tra le favorite, ma ci sono anche altre squadre competitive in lizza come Benfica, Chelsea, Valencia e Villarreal. Vincere l’Europa League sarebbe fondamentale per l’Arsenal, da due anni ormai fuori dalla Champions. Il Napoli deve prestare la massima attenzione all’Emirates Stadium, perché i Gunners sono temibili in casa”.
Il fattore San Paolo può incidere al ritorno? “Assolutamente sì, l’Arsenal fuori casa non è la stessa formazione che si vede tra le mura amiche. Il Napoli può conquistare una fetta importante della qualificazione nel match della prossima settimana. Per questo non voglio sbilanciarmi: dico che Napoli e Arsenal hanno il 50% di possibilità di superare il turno”.
Fonte: Tmw
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