Cinque anni consecutivi nelle coppe europee. Il Napoli con il terzo posto ottenuto in questo campionato, ha stabilito un altro significativo primato: quella della continuità di rendimento che gli ha consentito di stabilirsi tra le big del calcio italiano. Scorrendo le classifiche delle ultime cinque stagioni, nessun altro club è riuscito a fare altrettanto. Se a questo si aggiunge che per sei anni di fila il bilancio viene chiuso in attivo, allora si può ben dire che siamo al cospetto di un piccolo capolavoro sotto il profilo imprenditoriale: i risultati sportivi coniugati con una sana conduzione aziendale. Ad un dirigente prestato dal mondo del cinema, Aurelio De Laurentiis, il merito di aver fatto quadrare il cerchio come meglio non avrebbe potuto. Non solo le cinque qualificazioni a seguire nelle coppe europee ma anche la conquista di due edizioni della Coppa Italia. Ora manca il salto ulteriore di qualità: poter competere per lo scudetto, andare avanti in Champions League e potenziare le strutture logistiche del club magari dotandosi di un centro sportivo dove allevare i giovani con annessa foresteria.
LE BASI. Vennero gettate nell’ottobre del 2009, allorché il patron decise di rimpiazzare Donadoni con Mazzarri. Il Napoli poggiava già su fondamenta piuttosto robuste, create dal binomio Marino-Reja e da una scalata repentina dalla C1 alla A. Ma la vera svolta ci fu nell’autunno del 2009 quando Mazzarri riuscì a strappare la qualificazione in Europa League con il sesto posto ( cinquantanove punti) alle spalle di Inter, Roma, Milan, Sampdoria e Palermo. E da lì è proseguito il processo di stabilizzazione. L’anno successivo, grazie all’acquisto di Cavani, il Napoli scalò ben tre posizioni, terminando terzo, alle spalle di Milan ed Inter, con settanta punti ed accedendo così in Champions League. Nel 2011-2012, i partenopei sfidarono a testa alta i colossi del calcio europeo, piazzandosi davanti a Manchester City e Villarreal e crollando solo ai tempi supplementari al cospetto del Chelsea che poi si laureò campione d’Europa. Ma quella formazione pagò lo sforzo della Champions, arrivando solo quinta con 61 punti, eppure conquistando la Coppa Italia ed accedendo all’Europa League. Ed ecco la chiusura con il botto del ciclo-Mazzarri: secondo posto con settantotto punti ed è di nuovo Champions League. .
LA STERZATA. L’estate scorsa, la sterzata. O meglio, la rivoluzione. Allenatore nuovo: Benitez. Sette calciatori nuovi. Altra filosofia di gioco. E l’impegno di Champions League sempre più arduo. Da più parti si temeva un rallentamento della corsa. Invece, il Napoli di Benitez ha stupito tutti per la rapidità con cui ha saputo rimettersi in corsa: ottima figura nel girone di Champions, un po’ meno in Europa League; terzo posto in campionato con relativa ammissione ai preliminari di Champions, Coppa Italia vinta di nuovo, record di vittorie in trasferta ed una scorpacciata di gol (centoquattro) per la felicità dei propri tifosi. Cinque anni per diventare grandi, altri cinque per puntare ancora più in alto d’ora in poi.
Fonte: Corriere dello Sport
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro