Nemmeno il tempo di esultare per il successo ottenuto in Fa Cup contro il Birmingham City, che il nuovo Chelsea di Di Matteo torna in campo domani in campionato (ore 16) ospitando allo Stamford Bridge lo Stoke City. È l’ultimo impegno ufficiale dei Blues prima della sfida di Champions League contro il Napoli. Il nuovo tecnico del Chelsea sta raccogliendo il pieno di consensi in questa sua intrigante avventura. Tutti i giocatori, richiamati alle loro responsabilità dal magnate russo Roman Abramovich, sembrano essersi stretti intorno a Di Matteo. A partire dal capitano John Terry, che a sorpresa, bruciando le tappe dopo appena 13 giorni dall’operazione di ripulitura al ginocchio effettuata in artroscopia, si è reso disponibile. «È triste quello che è accaduto a Villas-Boas. Purtroppo paga sempre l’allenatore, ma anche tutti noi giocatori abbiamo commesso degli errori. Adesso è venuto il momento di lottare e dimostrare tutto il nostro attaccamento alla maglia dei Blues».
Terry ha elogiato la prova offerta dai suoi compagni contro il Birmingham: «Sono stati fantastici. Non era facile giocare al St. Andrew’s nelle nostre condizioni psicologiche. La vittoria ci ha regalato la possibilità di giocare in casa i quarti di finale di Fa Cup contro il Leicester City, e quindi l’occasione di proseguire il nostro cammino». John Terry farà di tutto per essere in campo domani in Premier League contro lo Stoke City.
L’unico volto triste del Chelsea in questo momento è rappresentato da Fernando Torres. L’attaccante spagnolo, pagato dal Chelsea 58 milioni di euro, mandato in campo in Fa Cup da Di Matteo al posto di Drogba, ancora una volta ha dimostrato di essere davvero in un periodo nero. Clamorosa l’indiscrezione rivelata ai tabloid inglesi al termine della gara vinta dal Chelsea contro il Birmingham. Torres infatti si è rifiutato di battere il calcio di rigore assegnato ai Blues al 70’ minuto quando il punteggio era già sul rassicurante punteggio di 2-0. La possibilità di interrompere il lungo digiuno dal gol, che dura ormai da cinque mesi, e da ben 23 gare ufficiali, gliela aveva offerta il suo compagno di nazionale Mata: «Ho chiesto a Torres se voleva battere lui, visto che si era procurato il calcio di rigore». Ma el niño ha seccamente risposto: «Non sono il primo della lista per tirare i calci di rigore». Un evidente segnale del suo profondo stato di crisi, e della mancanza di fiducia dei propri mezzi.
Intanto nel tentativo di riprendere la corsa in Premier League, Di Matteo sta pensando di schierare contro lo Stoke City tutti quelli che hanno riposato in Fa Cup. Spazio dunque ai senatori Lampard, Essien, Drogba, ed al giovane Sturridge.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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