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L’esempio europeo: con gli Under 24 si vince

Un focus sui maggiori campionati europei può servire a rispondere alla domanda che Mazzarri e De Laurentis si rimpallano da tempo. La madre di tutte le domande per i tifosi del Napoli: “Con i giovani si vince?”.

La risposta onesta è un “nì” perché se una da parte i maggiori campionati europei ci dicono che con un uso cospicuo di under 24 si vince, è anche vero che nelle principali competizioni europee, soprattutto la Champions League, è fondamentale l’esperienza internazionale. Partiamo per gradi ed analizziamo i maggiori campionati europei ed i loro certi o quasi sicuri vincitori per capire quanto il fattore giovinezza conti.

La nostra analisi tiene conto dell’utilizzo costante di calciatori under 24.

La Liga spagnola, uno dei campionati più importanti d’Europa, ci consegna un dato clamoroso: il Real Madrid lanciato verso lo scudetto utilizza mediamente di più gli under 24 del Barcellona della “cantera” delle meraviglie, lo dicono i numeri.

Il Real utilizza con buona costanza Benzema (23), Higuain (23), Fabio Coentrao (23), Ozil(22), Di Maria (24)  e, come alternativa a gara in corso, Granero (24). Non utilizza, quindi quasi mai i giovanissimi (unica eccezione il diciottenne francese Varane con 6 presenze) ma con frequenza molti under 24. I numeri parlano chiaro, a differenza di chi sostiene che a solo a ventisei-ventisette anni i calciatori raggiungono la maturità.

Il Barcellona, che presenta nel mondo il valore della sua cantera e che non ha mai avuto paura di far giocare i giovanissimi che ha fatto quest’anno? La risposta la danno i numeri, si è affidato in sostanza alla vecchia, non vecchissima per la verità, guardia. Gli under 24 utilizzati con una certa costanza sono Fabregas (24), Pedro (24) e Sanchez (23) ed Alcantara (20) con sporadiche presenze per Cuenca (20) e Tello (20). Il risultato del campionato spagnolo può quindi sembrare occasionale ed anche non nettissimo (seppure a livello di presenze complessive degli under 24 i dati parlino chiaro) ma se analizziamo gli altri campionati europei, tutto sembra confermato ed ancora più evidente.

Il campionato tedesco vede dominare il Borussia Dortmund per la seconda volta consecutiva. I gialloneri hanno una squadra molto giovane, come dimostra l’ampio numero di under 24. Tra i titolari possiamo annoverare la presenza di giocatori validissimi con tante richieste sul mercato: Hummels (22), Subotic (23), Bender (22),  Goetze  (19), Grosskreutz (23), Gundogan (21), Kagawa (23) e Lewandoski (23)  più l’alternativa 19enne Leitner, un trinfo della gioventù. Vince di fronte alla corazzata Bayern Monaco e cresce costantemente. Il Bayern schiera comunque in maniera costante Kroos (20), Muller (22), J.Boateng (23) Luiz Gustavo (24) e in maniera più sporadica il 19enne Alama.

Nella Premier League la capolista è il Manchester United degli eterni Ferguson, Giggs e Schools e anche in questo caso l’ossatura è molto giovane con De Gea (21), Evans (24), Smalling (22), Phil Jones (20), Rafael (21), Wellbeck (21),  Hernandez (23), non tutti “titolarissimi” ma che possono vantare sicuramente un consistente minutaggio. La seconda in classifica è il Manchester City che schiera invece i solo Richards (23), Balotelli (21) e Nasri (24) ma si sa Mancini è un allenatore italiano e malgrado le ingenti spese non riesce a vincere i tornei che contano.

Per chiudere la carrellata internazionale, la Francia vede in testa il Montpellier di Belhanda (22), Yanga-Mbiwa (22), Bocaly (24) nel duello con il Paris Saint Germain di Menez (24), Pastore (22), Gameiro (24), Matuidi (24), Sakho (22).

I dati dimostrano che in tutti i principali campionati europei gli under 24 rappresentano l’ossatura per vincere i titoli nazionali, per vincere competizioni come la Champions League è necessario un quid in più: l’esperienza internazionale, ma il valore del potenziale tecnico di Manchester United e Borussia Dortmund fa pensare che in tempi brevi il futuro possa essere roseo anche nell’Europa che conta, salvo che non smantellino le squadre.

La domanda sorge spontanea: il Napoli è sulla strada giusta? Quanti sono gli under 24 utilizzati con una certa costanza? Considerando che hanno appena compiuto 25 anni Hamsik e Cavani, si può annoverare in tal senso solo lo scarso minutaggio raggiunto da Fernandez, Vargas e Fideleff. I due minuti giocati da Ammendola nel suo esordio in Serie A ha cancellato un altro dato fortemente preoccupante ed in contraddizione con la filosofia esposta dal presidente De Laurentiis: “Se fosse per me giocherebbero solo ragazzi di 18-19 anni”. Il Napoli, fino alla gara contro il Novara, era l’unica a   non aver schierato nessun calciatore nato dal 1990 in poi.

Presidente, lei che ama parlare di progetto giovane, conosce questi dati?

Gianluca Dova

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