La situazione Higuaín, la posizione di Gattuso, i paletti del FFP. In occasione di un incontro con la stampa avvenuto al termine della conferenza pre SPAL, Leonardo e Paolo Maldini hanno voluto fare il punto della situazione in casa Milan su diversi temi, partendo proprio dalla questione panchina: “Non abbiamo mai pensato di cambiare Rino. Stiamo cercando di sistemare una situazione iniziata in un certo modo: oggi noi siamo in corsa per il nostro obiettivo, arrivare tra le prime 4. Oggi siamo lì: poi ciò che Rino può dire a livello di pessimismo è il fatto che ci sia una macchina ancora da sistemare. La proprietà sa che stiamo vivendo questo, ci vuole da parte di tutti cooperazione e unione”.
Leonardo traccia la strada per un Milan ancor più competitivo: “Ci manca un po’ di emozione e comprensione, per arrivare ad aggiustare questo momento: non sarà comprare 10 giocatori in corsa che ci risolverà tutto. Poi le scelte saranno fatte in base ai momenti che vivremo: oggi il momento è delicato, dovevamo dare un segnale di energia e ci vuole, ma non possiamo dimenticarci della situazione generale. Dobbiamo arrivare ad una stabilità, durante la partita succedono certe cose e cambia tutto, ci vuole una dimostrazione di energia. Facendo un passo in avanti tutti, in generale: ci vuole quell’emozione in più e quella cosina in più da dare. Non esiste nessun progetto di cambiare Gattuso: nessuno è stato chiamato dal Milan”.
Dalla squadra ai singoli, partendo da Higuain. Leonardo analizza il momento dell’attaccante argentino: “Higuaín? Può succedere quello che gli sta accadendo, difficile gestire un attaccante quando non fa gol. Anche lui si deve ritrovare, sta vivendo una situazione diversa, uscito dalla Juve e in prestito: il nostro rapporto con lui è molto diretto, ha un ruolo molto importante per noi e lo sa, ha un ruolo di leadership perché ha vinto tanto.Non abbiamo mai avuto dubbi su Higuaín, mai messo in dubbio la sua posizione in questa annata: non è cambiato niente. Chelsea o non Chelsea, non c’è stata nessuna richiesta: nessuno ci ha chiesto di lui, né lui ha chiesto di andare via. Lui è della Juve, abbiamo un’opzione a fine anno, non esiste niente. Si deve assumere la sua responsabilità e fare, in campo”.
Il focus si sposta poi sulla tifoseria: “La scintilla per i tifosi dev’essere la comprensione del momento storico del Milan: l’unione va sulla base del progetto. Anche a noi serve trasmettere ciò che stiamo facendo, e per noi non è semplice: una squadra si forma da investimenti e da un’organizzazione interna, il nostro CEO è arrivato meno di un mese fa…il mondo Milan si deve abbracciare intorno ad una realtà, è in difficoltà da tanti anni”.
FFP, mercato e possibili entrate. Leonardo fa il punto sui possibili investimenti rossoneri: “FFP? Tu fai Paquetà ad ottobre e ti arriva una lettera di richiamo…in cui contestano un investimento di quel genere. Finora non abbiamo mai ricevuto i premi dell’UEL. Colpi? Non ci saranno. Noi dobbiamo vivere di opportunità, non di scambi: il mercato di gennaio è già complicato, dobbiamo vivere di opportunità. Oggi abbiamo 30 giocatori in rosa, sicuramente ci vogliono delle uscite. Non compriamo perché non vogliamo, ma perché non possiamo”.
Quest’estate tra uscite ed entrate abbiamo speso pressoché zero: l’unico punto di incremento sul mercato è stato Higuaín. Higuaín è stato l’unico investimento vero, il resto son stati tutti scambi. Gómez? Ceduto con prestiti su prestiti. Chi starà qui è perché vorrà stare, altrimenti arrivederci e grazie. Noi arriveremo dove vogliamo, il Milan è questo, con o senza noi. André Silva e le parole di Caparrós? Non abbiamo ancora ricevuto segnali, è ancora presto. Senso di appartenenza di Higuaín? Non ha mai dimostrato il contrario. Domani ci vuole una reazione, una dimostrazione”.
Non solo Leonardo, anche Maldini ha preso parte alla conversazione all’incontro con la stampa: “Siamo assolutamente convinti di poter arrivare al 4º posto. Non siamo contenti di come sia andato questo mese ovviamente, abbiamo avuto grosse difficoltà, con tanti infortunati, passando molti momenti difficili a livello numerico. Malgrado questo ci aspettavamo qualcosa di più, e anche Gattuso lo sa. Devi cambiare atteggiamento in partita, non adagiarti, non sembrare da 6º posto.
Da quando siamo qui non abbiamo mai giudicato ciò che c’era prima di noi: c’è una condivisione di obiettivi e fiducia. Higuaín? Non abbiamo mai messo in discussione la sua leadership: è una situazione nuova per lui. Bakayoko e Higuain?Con i giocatori siamo stati chiari: la Champions è vincolante”.
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