Monaco di Baviera, il silenzio di un giorno di festa. A colorare il rigore teutonico, il rosso di un “corno” poggiato su un tavolo. È la casa di Tina Di Costanzo, 48 anni, impiegata in una società di spedizione, unica italiana in un condominio di teutonici. Abita nel quartiere di Pasing dal 1993 con il figlio Daniele Pino Esposito, 15 anni: è nato in Germania, ma quando parla italiano ha uno spiccato accento napoletano. Della sua infanzia da tifosa ricorda le corse sul balcone con i fratelli ogni volta che segnava il Napoli: «Per celebrare la gioia con i vicini», racconta. E il copione, anche a Monaco, è lo stesso: i vicini vanno coinvolti, anche se tedeschi. Ieri, con Tina, c’erano con gli amici napoletani Antonio Scialó, Salvo Piccolo e Giuseppe Del Duca, che cantavano ‘O surdato ‘nnammurato, incuranti dei decibel e della sottigliezza delle pareti. A ogni gol mancato un urlo. I vicini tedeschi soffrivano, ma «almeno oggi, ‘anna suffrì». E poi arrivava l’infaticabile Mertens, e non c’erano più pareti né finestre: due gol e una gioia collettiva che unisce Monaco a Napoli. La befana arriva anche qui e ai napoletani esuli si riempie la bocca di zucchero.
Fonte: Il Mattino.
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