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Lello Carlino: “L’Ischia pronta a coltivare nuove sfide”

Il presidente del club ischitano elogia la società e non nasconde grandi ambizioni future

Dove eravamo rimasti? Era l’estate del 1998, anno della radiazione dell’Ischia: l’addio a quella C1 che per un decennio, tra retrocessioni e risalite, aveva reso l’Isola Verde ancora più felice. Quindici anni dopo, tra cambi di denominazione e una sofferta ripartenza dall’Eccellenza, al settimo tentativo gli isolani ce l’hanno fatta, riappropriandosi del calcio professionistico, che oggi è Seconda Divisione, ma da queste parti è sempre C2, frequentata cinque volte in passato.

TANTE C – E’ la serie ritrovata, la giusta categoria, quella attesa troppo tempo. C, come corazzata, uno squadrone allestito senza badare a spese, risanando anzitutto le casse societarie. C, come l’iniziale degli artefici di un salto possibile grazie a investimenti importanti e sacrifici sul campo e dietro le scrivanie: i presidenti Carlino e Celentano, il direttore sportivo Crisano, l’allenatore Campilongo.

SI FA COSI’ – Programmazione, nulla lasciato al caso, figure d’alto profilo professionale pur trattandosi di campionato “Dilettanti”. Mai si sarebbe tagliato il traguardo due mesi prima, 17 punti avanti. «E’ stata un’impresa, ci è costata sacrificio, meritiamo di essere in Lega Pro perché abbiamo dimostrato come si lavora, con serietà e amore. Ho puntato sull’Ischia certo di programmare bene con chi mi ha affiancato – racconta raggiante Carlino – ci davano per matti dovendo risanare la società e puntare subito alla vittoria. Ora festeggia un’intera Isola, togliamoci altre soddisfazioni, poi penseremo al futuro, restando umili e coltivando nuove sfide».

RECORD E SCUDETTO – E’ la stagione perfetta. Si punta al record di punti ottenuto in una stagione: 87 conquistati in 34 giornate dal Montichiari nella stagione 1998/99. E’ pur vero che l’Ebolitana ne vanta 89 (2010/2011) ma il suo girone era composto di 19 squadre, due gare in più. E poi c’è la Poule Scudetto a campionato concluso. Non è finita. In attesa del Consiglio Federale che sancirà il format della prossima e ultima Seconda Divisione, l’Ischia non si farà trovare impreparata all’opportunità di un doppio salto di categoria sognando di riappropriarsi di quella C1 persa 15 anni fa.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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