Claudio Ranieri, tecnico del Leicester, ha parlato alla stampa presente in occasione del Premio Gianni Brera 2016.
E’ felice dopo questo riconoscimento? “Il sorriso mi torna, ieri sera non avevo molta voglia (riferimento al ko in Premier contro il Southampton, ndr). Ma il calcio è così, un anno va bene e l’altro può non essere positivo. Dopo aver vinto il campionato, per noi è normale avere una pausa. I ragazzi hanno dato tanto l’anno scorso”.
Come vede la Juventus in vista degli ottavi di Champions contro il Porto? “La Juve deve fare un passo alla volta, lo sa bene il club, lo sa Allegri e lo sanno i calciatori. Non si può programmare la vittoria in Champions, nessuna squadra può permetterselo. Quindi bisogna dare tutto gara dopo gara”.
Il discorso Scudetto lo vede già chiuso? “Ci sono tante gare da giocare, il discorso non è chiuso. La Juve lo sa, è in testa ma ci sono club a seguire. Il gap cone le rivali s’è ridotto, fa bene al calcio italiano. La Juve resta avanti, ha una programmazione decisa mentre le altre vivono una fase di ricostruzione”.
Felice del Premio Brera? “Io sono solo la punta dell’iceberg, premiando me vuol dire premiare il lavoro della squadra”.
Cosa pensa del suo futuro? “Penso a fare bene al Leicester, voglio restare ancora tanti anni”.
Come vede la sfida Real-Napoli? “Il Real Madrid dovrà lottare e sudare, il Napoli è ben allenato, ha buoni calciatori e fa gol. Il Real qualcosa concede, il Napoli non parte battuto. Sarà una bella sfida”.
Può esserci un Leicester in Italia? “Difficile dirlo, non voglio caricare di responsabilità una squadra che sto pensando in questo momento. Noi siamo partiti per salvarci, siamo arrivati in alto anche perché le big non sono state continue. In Italia quest’anno le big stanno andando bene e lottano per il vertice”.
Cos’è che non funziona rispetto all’anno scorso? “L’anno scorso è iniziato pensando solo alla salvezza, piano piano ci siamo accorti di essere primi. Abbiamo preso coscienza, i ragazzi si sono convinti che potesse essere un anno particolare. Poi abbiamo vinto. Ma non è facile ritrovarsi subito dopo una vittoria simile, stiamo trovando difficoltà di concentrazione e non sotto il profilo tecnico-tattico. Ma era preventivabile, a inizio anno parlavo della salvezza a 40 punti”.
Vardy fa più fatica? “Naturalmente c’è più attenzione rispetto all’anno scorso, ma noi eravamo più concentrati e quest’anno la concentrazione l’abbiamo messa in Champions”.
Come vede il Chelsea di Conte? “Gli auguro il meglio, sarei davvero contento se il suo Chelsea dovesse vincere la Premier”.
Perché il Leicester non ha le motivazioni dello scorso anno? “Chi non è sportivo, può immaginare che l’anno scorso avevamo voglia di salvarci e poi ci siamo trovati in corsa per il titolo. È stato possibile grazie all’unione dei ragazzi e grazie alle difficoltà delle big, che quest’anno stanno facendo bene. Per le big è difficile vincere due anni di seguito, figuriamoci per noi con dei ragazzi che sono stati in seconda divisione e che hanno lottato per non retrocesere. Per noi è stato incredibile, ora siamo tornati nella normalità e dobbiamo pensare a conquistare i 40 punti validi per la salvezza”.
Cos’è cambiato in pratica? “Nulla, l’anno scorso c’era una coesione fuori dal normale. Adesso si corre di più, ma i ragazzi non riescono a essere consapevoli di essere forti tutti insieme. Questo è il piccolo grande handicap che ci condiziona, ma non so perché in Champions non accade”.
Rimpianti per aver trattenuto qualcuno controvoglia? “Nessuno, attendiamo soltanto i ragazzi che ci hanno permesso di vincere la Premier soltanto pochi mesi fa”.
Fonte: Tmw
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