Svolgere la preparazione in partita piuttosto che sul campo di allenamento. Sembra incredibile, eppure è quello che sta accadendo a Nicola Legrottaglie. Recuperato in extremis alla vigilia della trasferta di Novara, dopo un avvio di stagione forzatamente tormentato per via di una fascite plantare ereditata dalla scorsa stagione, Legrottaglie, che ha sempre dichiarato di avere sposato il progetto del Catania, non si è nascosto dietro una condizione fisica per forza di cose approssimativa: ha risposto presente, è sceso in campo, ha pure segnato un gol (il primo dei tre siglati dal Catania a Novara), ma, soprattutto, ha sbarrato la strada a fior di attaccanti. A cominciare da quelli dell’Inter, per finire con quelli della Fiorentina, appena sabato scorso.
Ora sta preparandosi ad affrontare le bocche di fuoco della Lazio. «Mi preparo come sempre – sorride – sperando nell’ennesimo miracolo. E’ vero che la preparazione la sto sostenendo in campo, ma è anche vero che un po’ arrabbiato lo sono ugualmente. Prendete quanto accaduto a Firenze: abbiamo disputato una gran gara, eppure abbiamo subìto due gol sugli unici due tiri concessi a Jovetic; uno è stata una conclusione di punta, l’altro un magnifico tiro a giro su cui Andujar non poteva fare alcunché. Speriamo che questa media cambi e pure in fretta, anche se con i viola siamo stati bravissimi a rimediare».
«Mi sembra – prosegue Legrottaglie – che il nostro portiere abbia fatto pochissime parate, che alla Fiorentina non sono mai state concesse occasioni limpide per fare gol. C’è stato qualche contropiede dopo il loro secondo vantaggio, ma siamo sempre riusciti a venirne fuori egregiamente, dimostrando bravura e anche di avere un certo carattere. E quello di Firenze non è un campo facile. Ve lo dice uno che lì c’è stato e ha sofferto tante volte anche con la maglia della Juve indosso. Onore al Catania, insomma».
Lei ha pure cercato il gol con la conclusione da lontano…. «E’ vero. Su un tiro rimpallato sono certo che sarebbe potuto venire fuori qualcosa di buono, ma è anche vero che in questo momento, viste le mie condizioni, non ho la forza per essere incisivo dalla distanza: riparliamone più avanti». Quanto più avanti? Domani vi toccherà affrontare la Lazio. «Si gioca a ritmi vertiginosi, ma contiamo di farci trovare preparati». Cosa si aspetta da questo trittico di ferro che vi attende: domani la Lazio, sabato il Napoli, poi il Milan? «Non mi aspetto niente, sono abituato a giocare una gara dopo l’altra». E non ce n’è una che vorrebbe vincere a tutti i costi? Magari quella da ex col Milan? «No, non c’è. Anzi sì. Quella col Napoli. In casa. Per fare felici i nostri tifosi».
Intanto c’è la Lazio, che dice? «Che normalmente, nel turno del mercoledì, ci scappa sempre qualche risultato strano, un po’ pazzo. Chissà che non possa essere il nostro».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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