Tutti in piedi, in Champions c’è un grande Napoli che al suo esordio in Europa spaventa il City, sfiorando un’impresa straordinaria, quella di violare il tempio del Manchester di Mancini con un gol di Cavani, tornato al bersaglio. Si poteva addirittura fare di più, visto che allo strapotere degli inglesi nel possesso palla, gli azzurri hanno tenuto il campo, ribattendo colpo su colpo. Anzi, le occasioni più grosse e anche più limpide, le hanno avuto proprio Cannavaro e compagni. Mazzarri se ne è giustamente rammaricato: «Potevamo, dovevamo chiudere la partita, ecco. Se non fai il secondo gol, rischi di buttare via il match. Peccato. Non abbiamo vinto perché si è voluto strafare, tirando da 40 metri, invece di andare più avanti e concludere a rete, con maggiore lucidità. Comunque va bene così».
Un gol, quindi, e anche una gran traversa del Pocho Lavezzi (17’ pt) con una serie di ripartenze strepitose che hanno preoccupato e messo in crisi gli avversari. Il Napoli ci ha dato dentro, a viso aperto, pur se è stato a sua volta colpito da una perfetta punizione di Kolarov, nata su un fallo dubbio, messa alle spalle di De Sanctis, cinque minuti dopo il gol del Matador, a segno in chiusura di un fulminante contropiede condotto da Maggio. Certo, il City di traverse ne ha addirittura colpite un paio, ma le azioni più importanti che hanno fatto tremare Mancini, le hanno svolte gli azzurri, con Zuniga, con Hamsik, con Lavezzi – che purtroppo ha abbandonato il match per un infortunio a una caviglia – e con Maggio, tutti sostenuti da Inler uomo ovunque, da Gargano dappertutto e da una difesa mobile a granitica grazie ad un super Campagnaro, a Cannavaro preciso e puntuale ed anche ad un Aronica, sempre ben posizionato. Micidiali le ripartenze del Napoli, mentre il City preoccupava con Aguero e Dzeko. Compatti e disposti a tutto gli azzurri, sempre pronti a sacrificarsi, a correre in lungo e in largo, ed a rilanciarsi in maniera propositiva verso la porta degli inglesi. L’avventura in Champions è iniziata come meglio non si poteva immaginare.
Fonte: Leggo
La Redazione
M.V.
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