Venerdì di Lega Pro palcoscenico di un classico del nostro calcio, il derby dello stretto, con il Messina che va in scena al “Granillo” di Reggio Calabria dove ad attenderlo troverà i padroni di casa della Reggina trascinati dallo ‘Scugnizzo’ Roberto Insigne autore di 3 goal nelle ultime 2 partite, l’ultimo decisivo per i 3 punti nella sfida vinta a Pagani contro la Paganese con il risultato di 2 a 1. Cozza prende spunto dalla trasferta campana lanciando nella mischia dal primo minuto Viola al centro dell’attacco al posto di Masini. In avvio però è il Messina che comincia con il piglio giusto divenendo padrona del campo fino alla mezzora quando le grandi qualità dell’attacco dei calabresi costringono i siciliani nella propria trequarti. E’ proprio Insigne l’ago della bilancia con le sue accelerazioni sulla fascia. L’attaccante napoletano al 30’ fallisce incredibilmente il goal dopo un’azione travolgente, la sua classica giocata partendo dalla destra ed accentrandosi sul mancino lo porta a tu per tu con il portiere dei siciliani che supera sparando poi incredibilmente alto a porta vuota, non esente da colpe la difesa del Messina che si apre sul taglio di Viola lasciando campo libero ad Insigne. Quando può tessere le sue trame offensive la Reggina da la sensazione di poter segnare in qualsiasi momento, sfruttando i fraseggi stretti degli uomini d’attacco, gli inserimenti di un ispirato Dall’Oglio e le percussioni dalla destra di Insigne. Il Messina però si difende con le unghie e con mestiere spesso suscitando l’ira del pubblico calabrese, i siciliani infatti più volte tentano di spezzare la trama degli amaranto cercando di abbassare il ritmo della gara rallentando nella ripresa del gioco, la partita finisce per innervosirsi e ci va di mezzo lo stesso Insigne che si becca un giallo al 43’ per un fallo che stoppa la ripartenza del contropiede del Messina, restano comunque dei dubbi sulla reale entità del contatto. Nella ripresa è la Reggina a cercare con maggior insistenza il vantaggio, al 50’ Dall’Oglio rischia di far rivivere un Dejà Vu ai suoi tifosi sfiorando il goal direttamente da calcio d’angolo, la difesa siciliana però si salva con affanno. Al 61’ ancora un’accelerazione di Insigne che si procura una punizione dai 30 metri calciata dal solito Dall’Oglio, Di Michele prova l’imbucata vincente di testa ma è bravo Lagomarsini a bloccare la conclusione ravvicinata. Dopo un inizio sprint dei calabresi il match vive una fase di stasi, le squadre cominciano ad avvertire un po’ di stanchezza e la girandola di cambi che porta in campo anche il veterano Giorgio Corona non aiuta di certo il ritmo della gara. Al 75’ ancora la Reggina a sfiorare il vantaggio con un conclusione di Armellino ben deviata in angolo da Lagomarsin. E sempre dai piedi di Insigne che nascono le azioni dei padroni di casa, croce e delizia ma anima della squadra che prova a prendersi sulle spalle i suoi trascinandoli alla conquista dei tre punti, si abbassa a recuperar palla a centrocampo cercando di far ripartire l’azione sbagliando però parecchi appoggi. Al 78’ si consuma la beffa per i calabresi, incredibilmente il Messina passa in vantaggio, cross di Donnarumma, esterno sinistro classe ’92 di proprietà del Napoli in prestito ai siciliani, per Orlando che pesca il jolly beffando Kovacsik con un colpo di tacco. E’ una doccia gelida per gli amaranto che erano in controllo del match con i siciliani che sembravano accontentarsi del pareggio. La reazione calabrese c’è, affidata ancora una volta a Roberto Insigne, troppo nervoso però e annebbiato dalla stanchezza non riesce a trovare la giocata decisiva per il pareggio, un po’ il leitmotive di tutto il match, con il talento della scugnizzeria azzurra protagonista sia in positivo che in negativo del match con le azioni pericolose della Reggina nate tutte da sue giocate ma con errori che hanno inciso poi nel risultato finale. Al 93’ si spengono le speranze di riagguantare il pareggio per i calabresi con un tiro di Lovaada che finisce direttamente in curva. Piccola impresa del Messina di Grassadonia che vince il derby dello stretto con fortuna ed umiltà pescando il Jolly di Orlando nella ripresa. Amaro in bocca per Cozza e i suoi ragazzi che più volte avevano dato nel corso del match la sensazione di poter trovare il colpo vincente per portare a casa la seconda vittoria consecutiva, è mancata la giocata degli uomini di punta, bravi fino alla conclusione a rete dove hanno dimostrato poca freddezza e grande imprecisione.
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