Dopo le dolorose rinunce di Gallipoli, Mantova, Perugia, Rimini, Itala San Marco, Monopoli, Pescina Valle del Giovenco e Scafatese, l’organismo di vigilanza della Figc ha colpito con la sua scure altri 25 club risultati non in regola con le normative federali previste per l’iscrizione al prossimo campionato. Si tratta di Arezzo, Cavese, Cremonese, Figline, Foggia, Real Marcianise, Salernitana, Spal, Triestina e Viareggio in Prima Divisione, e di Alghero, Cassino, Chieti (club che però ha diramato un comunicato di smentita), Fondi, Gavorrano, Legnano, Manfredonia, Olbia, Paganese (situazione risolvibile: agli azzurrostellati, infatti, viene solo contestata la mancata ricezione della nomina di amministratore unico), Potenza, Prato, Pro Vasto, Pro Vercelli, Sangiovannese e Villacidrese in Seconda Divisione. Tutti questi club potranno comunque regolarizzare la loro posizione entro le 13 di sabato 10 luglio. Le società bocciate a causa della mancata presentazione della fideiussione, dovranno invece produrre la garanzia bancaria entro venerdì 9 luglio. Entro domani, inoltre, i club di serie D interessati al ripescaggio in Seconda Divisione dovranno comunque completare l’iscrizione al campionato di competenza. Avranno poi tempo fino a venerdì 23 luglio per fare domanda di ripescaggio indicando, nel contempo, anche la struttura sportiva che ospiterà le loro gare casalinghe.
La tragedia della Lega Pro mostra la grave crisi vissuta dal calcio. L’indifferenza ai problemi delle istituzioni calcistiche e politiche hanno fatto in modo che oggi l’intero movimento viva una condizione deprimente a livello economico. I problemi bisogna affrontarli in maniera complessiva, non partendo dai club più ricchi ma dal nucleo del movimento calcistico: i vivai, le categorie dilettantistiche e la serie C, snodo fondamentale nella gerarchia del “mondo del pallone”.
Ciro Troise
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