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Le ultime del Napoli. Maggio gioca, Campagnaro c’è

La coppia di centrocampo sarà: Behrami e Inler con Dzemaili in panchina

Quando il gioco si fa duro, i titolarissimi restano in campo a giocare: e in quel turn-over appena appena annunciato, in quella rotazione determinata da una serie di appuntamenti ravvicinati e di un certo tipo, la tentazione d’intervenire qua e là è stata umanissima. «Ma a Maggio, ad esempio, saltare l’Aik ha nociuto».
Napoli-Lazio è la sfida da vivere a tutto gas, attaccando (però non a testa bassa) e sganciando i missili esterni: e in quella vigilia prolungatissima, cominciata nel post partita di Catania, c’era da capire e poi da decidere, da verificare e poi incidere. Maggio sì, Maggio no: certe domande bisogna farsele e certe risposte poi arrivano da sé, nel bel mezzo dell’allenamento, osservando i calciatori negli occhi, avvertendone la voglia matta di rivincita. Maggio sì, con la Lazio ci sarà e con la Sampdoria si vedrà. E pure il resto del Napoli è (quasi) deciso.

FIFTY FIFTY – Il timer ha offerto un’altra considerazione: il minutaggio di Aronica, nelle ultime tre giornate, è elevatissimo, come sostengono le presenze con Parma, Aik e Catania. Tre su tre, l’unico della compagnia: dunque, riflessioni ad alta voce, poi nel chiuso dello stanzone, poi in albergo, stamani, infine a tavola, a pranzo. L’idea di rivolgersi a Gamberini a Mazzarri è venuta: ma un destro a sinistra non gli è mai piaciuto; semmai, dovendo proprio far rifiatare il più fedele dei suoi pretoriani, allora potrebbe andare Campagnaro da quelle parti, lasciando all’ex viola la possibilità di giocare sul piede giusto. Però, chi l’ha detto che bisognerà necessariamente intervenire? E infatti, per il momento, cinquanta per cento a testa tra Aronica e Gamberini.
GUARDIE SVIZZERE – Qualcosa accadrà ed almeno una certezza esiste: Behrami ha gamba per andare nello spazio, dinamismo per opporsi al palleggio laziale e pure una condizione tattica che sta crescendo, quindi gli tocca. Lui in campo e Dzemaili per prendersi una serata di pausa, per ritemprarsi fisicamente e poi magari entrare nei ballottaggi che verranno. Il codice-Mazzarri per stavolta non prevede innovazioni ulteriori e se a destra dovrà essere Maggio ad accelerare (con Mesto che resta a guardare) a sinistra tocca ancora a Zuniga (con Dossena pronto eventualmente a subentrare).
TENORISSIMI – Il resto è annunciato, perché sul valore aggiunto non ci si sofferma neanche per un istante: Hamsik resterà tra le linee o, al peggio, lasciato scivolare sulla linea del centrocampo, infittendolo, trasformandolo a cinque, per andare a contrastare il palleggio laziale. E, davanti, gli altri due indiscutibili, intoccabili: Pandev e Cavani, magari un po’ più vicini; oppure in verticale, tanto non fa differenza. Perché Mazzarri, per dimenticare Catania, ha scelto: lui ricomincia da «quei» tre. Su il sipario, c’è Napoli-Lazio.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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