Il tridente vecchio, quello con Lavezzi. Il tridente nuovo, quello con Pandev. Sono cambiati i movimenti delle punte e sono diverse le posizioni di partenza degli attaccanti, posizioni che poi variano durante la partita. Il modulo del Napoli è cambiato in quello che è l’aspetto offensivo, Mazzarri è passato dal 3-4-2-1 al 3-4-1-2.
Diverso il ruolo di Hamsik rispetto alla stagione scorsa, diverse le posizioni in campo dei due attaccanti veri Pandev e Cavani, che partono molto larghi, il macedone a destra per poter convergere al centro con il sinistro, il Matador da sinistra per poter fare lo stesso movimento con il destro. In questo modo tutti e tre i «tenori» di Mazzarri possono andare con grande pericolosità al tiro. Hamsik parte da posizione più centrale e si sposta sulla sinistra o sulla destra quando Cavani e Pandev si accentrano. Lo slovacco comunque parte più arretrato e quindi ha una maggiore facilità ad arrivare al tiro, soprattutto per vie centrali con l’uruguaiano e il macedone che con i loro movimenti gli aprono lo spazio.
Cavani non parte più da unica punta centrale ma defilato a sinistra e così diventa ancora più difficile da marcare per i difensori avversari perché dà ancora meno punti di riferimento agli avversari. Il Matador occupa tutto lo spazio dell’attacco, infatti i suoi tre gol contro la Lazio sono nati con movimenti diversi e partendo da posizioni di campo diverse. Sul gol dell’1-0 è partito da sinistra e con il destro si è accentrato tirando con grande convinzione e trovando la deviazione involontaria di Ciani. Sulla rete del 2-0 è stato pescato sulla destra dal lancio lungo perfetto di Cannavaro e da lì ha scaricato un destro fortissimo. Sulla rete del 3-0 è partito più centrale scattando sul filo del fuorigioco sulla punizione battuta con grande velocità da Campagnaro, una delle situazioni che chiede maggiormente Mazzarri.
Movimenti del tridente che esaltano le doti di Pandev, ora nelle condizioni migliori per potersi sdoppiare nel ruolo di assist-man e di attaccante puro. Il macedone partendo da destra può andare verso il centro con il sinistro e disegnare una giocata con il piede mancino per i compagni oppure andare direttamente al tiro.
Hamsik, Cavani e Pandev, i tre «tenori» difficilissimi da tenere a bada, anche per i loro incroci, movimenti rapidissimi che diventano letali quando vengono effettuati. Ciò che è avvenuto contro la Lazio, il contrario di quanto avvenne al «Massimino», dove però tutto era reso ancora più difficile dalla disposizione del Catania raccolto tutto dietro la linea della palla e in dieci uomini dopo appena un minuto per l’espulsione di Alvarez. Un nuovo tridente senza Lavezzi, il Pocho giocava largo a sinistra e provava a sfruttare soprattutto la sua velocità sulla fascia, con lui c’erano meno geometrie e più imprevedibilità. Senza di lui Hamsik è diventato ancora più pericoloso e determinante per il gioco del Napoli. E Cavani segna lo stesso.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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