Fosse per lui giocherebbero spesso, molto più spesso. «Lasciate che i giovani vengano a me» , non è stata solo una richiesta estiva (dopo aver visitato il Barcellona e la sua “cantera” ed aver apprezzato il tutto nello scorso agosto in occasione del Trofeo Gamper) ma una dichiarazione d’intenti, una linea da infilare nelle irrinunciabili priorità e tradurre da pensieri e parole in fatti ed opere. Ormai più di un chiodo fisso per De Laurentiis, e ne ha ben donde, visto che le promesse azzurre non mancano, e crescono nel numero e nella qualità. Tutto sta a farle diventare delle belle e solide realtà, oro grezzo (per ora) che con il giusto trattamento e lucidatura possa diventare sempre più pregiato, per un Napoli sempre più “casareccio” ma non per questo depotenziato.
IL CHIODO FISSO – Non è mancata occasione per ribadirlo e rafforzarlo: «Giocando su tre fronti anche nella prossima stagione, serve un organico più ampio. Insigne ci starebbe bene, a patto che giochi: chi non gioca non fa esperienza e non migliora. Ci vorrebbe una rosa di trenta elementi e più coraggio nei cambi. I giovani devono crescere a contatto dei più esperti» messaggi chiari del presidente più vicini al diktat che al puro consiglio: tutti coinvolti, dal ds Bigon all’allenatore e persino Abete, al quale ha lanciato la proposta di una panchina allargata ed un maggior numero di sostituzioni. Insomma, la “scugnizzeria” è ormai e sempre più un suo pallino.
LORENZO – Una promessa andata anche oltre la realtà. Lorenzo Insigne, nato a Frattamaggiore il 4 giugno del ’91, ammesso senza riserve alla premiata scuola zemaniana, con sede attuale a Pescara, a dir poco ha furoreggiato. Dalle giovanili del Napoli al debutto in casa del Livorno (24 gennaio 2010), all’Under 21, al bellissimo exploit in biancazzurro (ora tra i colori della serie A) sono stati anni vissuti in costante accelerazione. In questa stagione 42 partite, 23 gol, 16 assist, circa 3800 minuti giocati (all inclusive) per l’ormai “magnifico” Speedy Gonzales fatto in casa. Tanto da, a soli 21 anni, essere oggetto di corteggiamento di varie squadre. De Laurentiis e Zeman si sono parlati a lungo ed il “torna o non torna” è sempre più attuale.
E I SUOI FRATELLINI – Insigne è l’emblema di un Napoli proteso sempre più a credere nei virgulti. E con lui ce ne sono altri, degni di nota, in giro per la penisola. A cominciare dal fratello minore Roberto (anche lui cresce e scalpita nella Primavera con numeri ad hoc), e poi tanti altri. Jacopo Dezi e Massimiliano Ammendola, sempre più vicini alla prima squadra, spesso in panchina con i top player (il secondo ha debuttato quest’anno). Due probabili “saranno famosi” , Camillo Ciano (6 gol) e Raffaele Maiello, rispettivamente punta e centrocampista, in prestito al Crotone. Ed altri prestiti: Donnarumma al Carpi, Sepe al Pisa, Izzo all’Avellino, De Vena alla Triestina (5 gol) e Liccardo al Portogruaro. L’inversione di tendenza è ormai palpabile, e molti di loro potrebbero prima o poi far ritorno alla base.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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