Chi si ferma è perduto: e, infatti, stasera si gioca e poi si rientra in sede, perché domattina bisogna allenarsi e pensare al Torino, valutare il minutaggio e pensare all’ipotesi di turn over, verificare le condizioni di Cavani e quelle di Zuniga e di Britos, sistemarsi nell’ufficietto, dare un’occhiata al prossimo avversario, pensare poi anche alla gara interna contro la Dnipro, scegliere, riflettere, rimescolare il Napoli per tenerlo lassù, dove osano le aquile. E’ un bimestre terribile, che vale la pena di vivere meravigliosamente: e però si scende dall’aereo e ci si ritrova in campo, senza avere la possibilità di rifiatare, passando da un ex all’altro e dunque da un pericolo all’altro e quindi da uno stress all’altro.
SI CAMBIA? – Alla prossima, ci sarà tempo e modo di pensare; però prima di decollare verso Bergamo, le valutazioni di Mazzarri hanno riguardato anche le partite che verranno, il Torino e la Dnipro per cominciare: sapendo che qualcosa andrà rivisto, per non caricare eccessivamente di partite i titolarissimi e rifugiarsi in una rotazione che consenta di avere sempre forze fresche. Il programma della prossima comincia al triplice fischio finale del «Brumana», quando l’aereo ricondurrà il Napoli a casa: si dorme e poi, all’alba, si riparte, con la seduta defatigante per chi ha giocato e con l’allenamento normale per chi ha guardato. Attenzione rivolta a chi è candidato, eventualmente, a prendersi la scena nella partita di domenica pomeriggio (una rarità, praticamente) e a chi poi dovrà pure «giocarsi» la qualificazione in Europa League nel primo spareggio, previsto per giovedì prossimo. Che sembra lontanissimo, ma che arriverà immediatamente: perché non c’è mai una sosta.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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