Parole d’addio?:
«L’anno scorso è stato bellissimo giocare la Champions con una squadra e una città che mi ha dato tanto. Mi piacerebbe giocarla ancora con il Napoli, ma sappiamo come va il calcio. Io qui darò il massimo, finché ci sarò». A leggere tra le parole, sembra un addio, quello di Edinson Cavani. O, per gli irriducibili aficionados del Matador, un rilancio sul tavolo del contratto nel confronto con De Laurentiis. Lui, Edi, però non lascia certezze. Se non una: «Il secondo posto non è ancora blindato, ma ora dipende solo da noi».
Il sorriso, divertito, ironico, quasi sorpreso dell’entusiasmo che lui stesso riesce ancora a suscitare. Camicia bianca aperta con in evidenza il medaglione d’oro con l’immagine del figlio, i capelli raccolti in una coda, gli occhi dal taglio andino che guizzano da una parte all’altra, un’espressione dolce e gioiosa: Edinson conserva la sua immagine lontana dagli isterismi del divo, un regalo prezioso alla città e alla squadra forse più importante anche delle sue gesta in campo. A bordo della Msc Preziosa, alla presenza del manager del Napoli Alessandro Formisano, è il testimonial della partnership tra Msc, Dooa e Scotland Motorcicle, rappresentati da Leonardo Massa, Ciro Sorbino con Giulio Cacciapuoti e Gino Civile. Il Matador, però, ancora ripensa alla partita con il Milan. «Abbiamo mantenuto il distacco ma un po’ di rammarico c’è – spiega – È stata una partita dura, combattuta e difficile. Anche il Milan sapeva quanto fosse importante la posta in palio e che si giocavano tanto. Ora dobbiamo guardare avanti, sappiamo qual è il nostro obiettivo e vogliamo centrarlo».
Nella moviola immaginaria del giorno dopo, Cavani ritorna al 42’ del primo tempo: il Napoli ha pareggiato con un’invenzione di Hamsik e Pandev, arriva il lancio «alla Krol» di Cannavaro dal centrocampo, sconvolgente l’aggancio del pallone in area, il Matador è solo davanti ad Abbiati impietrito mentre parte il pallonetto. «Quella giocata avrei sperato che fosse andata in un altro modo – dice, inseguendo i ricordi, Edi – ma il portiere è stato bravo, ha fatto una gran parata. Certo avremmo potuto vincere e staccarci ancor più dal Milan, ma va bene così. Loro sono una grande squadra e hanno giocato bene anche in dieci».
Già, il pareggio tiene lontani i rossoneri a 4 punti, e domenica loro devono pure affrontare la Juve: il secondo posto, quello che vale l’accesso diretto alla prossima Champions League senza passare per turni preliminari con lo stress delle partite agostane, è rafforzato. «Però il secondo posto non è blindato – continua – nel calcio italiano è tutto difficile. Ma adesso sappiamo che la Champions dipende solo da noi: dobbiamo concentrarci al massimo fino alla fine».
Un tema, quello del massimo torneo di calcio continentale, che richiama l’impresa fino agli ottavi con il Chelsea di appena un anno fa. E che fa subito pensare al futuro. Perché la domanda che si insegue tra tifosi e addetti ai lavori, tra appassionati, ammiratori, fan: Cavani resta? «L’anno scorso è stato bellissimo giocare la Champions con una squadra e una città che mi ha dato tanto. Ora la squadra è più matura e potrebbe affrontarla ancora con maggior forza, sarebbe bello giocare una competizione così importante qui. Ma sappiamo come va il calcio. Io fino darò il massimo fino all’ultimo giorno, sono fatto così, posso promettere dare il massimo e impegnarmi al 100 per cento per ottenere il massimo anche per ripagare l’affetto della gente». Ed è proprio quel «fino all’ultimo giorno» a lasciare tanti dubbi. Anche in società. Dove magari si vorrebbe evitare un’altra estate di dubbi, tra un altro rinnovo del contratto (l’ultimo ad agosto) con relativo “ritocco” dei compensi e il rischio di vedere fuggire via il campione sempre più richiesto dal Real Madrid. Dove il presidente Perez sembra non avere dubbi, pronto a qualsiasi cifra per portare in “blanco” il Matador.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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