Il Corriere dello Sport presenta le pagelle della sconfitta del Napoli al San Mames contro l’Athletic Bilbao:
Rafael 4 – Ma perché esce in quel modo? Se lo chiedono i compagni, se lo chiederà a lungo anche lui, che pure s’era difeso, che pure s’è inchiodato, che pure ha dilapidato quel piccolo patrimonio, lasciando la porta vuota al colpo micidiale dell’Athletic.
Maggio 4,5 – Subisce ad oltranza, non trovando dinanzi a sé compagni per gli appoggi. Poi indietreggia, va nel caos, in occasione dell’1-1 e sul 3-1 sembra stordito e lascia che l’Athletic scappi via.
Albiol 4 – Ha il senso della posizione, ha la capacità di dominare la paura e dunque l’evento per un tempo. Poi s’eclissa in modo incredibile e cancella tutto, se stesso e il Napoli, con un siparietto (preceduto da rientro lentissimo) da lasciar senza parole.
Koulibaly 5,5 – Paga in esperienza, con qualche uscita estemporanea. E’ sempre fisico ed è reattivo, ma avverte il peso della serata in modo condizionante. La ripresa è di contenuti, chiusure e spavalderia. Lui risorge, gli altri spariscono.
Ghoulam 5 – Gli manca la gamba per andare a far male, si vede con chiarezza, resta troppo sulle sue, è pallido, non ha verve né idee. Tiene solo la linea. Per questo non può servire. (Britos dall’11 st) 5,5 – Poverino, non l’aiutano neanche gli astri. Entra e si ribalta il copione. Soffocato assieme agli altri dal dinamismo martellante altrui.
Jorginho 5 – La personalità, là in mezzo, aiuta a fare la differenza. Soffre il pressing dell’Athletic e non riesce a dettare ritmi. Anzi, diventa un uomo in meno ed è incapace di riuscire ad alimentare una sola uscita da regista. Deludente.
Gargano 6 – Mica si tira indietro, non sia mai detto. Però è una barca nell’oceano, quando l’Athletic arriva ad ondate. Ed è costretto ad inventarsi architetto. Ma il castello alla fine cade fragorosamente.
Callejon 4,5 – Dove sia finito quel diavolo che per un anno ha fatto ammattire l’Italia e l’Europa diventa un mistero. Ha il volto stravolto ma non certo dall’estasi. Resta persino troppo in campo.
Hamsik 5 – Non sarà il modulo, ma qualcosa dovrà pur essere: perché galleggia senza fissa dimora e pure senza trovarne una che lo esalti. Il gol è illusione, un graffietto che non muta lo scenario. E lui esce prima del tracollo. (Insigne dal 25′ st) 6 – Almeno si butta nella partita con determinazione, quando il match ormai è evaporato. Però non può cambiare il senso agli eventi.
Mertens 5 – Sparisce prima che ancora che cominci, rimane inghiottito dalla pressione altrui e non ha mai campo per andare sull’allungo. Meglio le coperture. Ma il meglio lo ha dato tutto all’andata.
Higuain 6 – La gioca da solo, invocando sostegno, esortando a crederci. Non gli arriva un pallone degno d’essere definito tale. Solo, in un deserto.
Benitez (all.) 5 – Lo abbandonano sostanzialmente i singoli ma il Napoli dell’anno scorso è una cartolina ingiallita e la condizione, beh, un tormento più che un dubbio.
L’arbitro
Cakir 7 – Non sbaglia (quasi) nulla: è presente, lucido, rigoroso e pure elastico. La partita è complessa ma lui la governa, eccome.
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