RAFAEL 7,5 – Salva porta, patria e baracca con due interventi prodigiosi su Lafata all’alba della sfida e sul tiro impazzito di Matiolovsky. In un momento delicato, con il gelo che certo non lo aiuta, sembra essere tornato alla notte con lo Swansea, dove probabilmente ha vissuto il suo momento migliore.
MESTO 5,5 – Soprattutto nel primo tempo, quando il Napoli fatica dannatamente a far salire la palla, le sue omissioni di fascia sembrano gravi: qualche volta pasticcia in chiusura, poi spicca al 9′ della ripresa quando ferma Dockal. È attento quando si tratta di contenere le incursioni dello Sparta.
ALBIOL 6 – Ancora una versione poco pulita dello spagnolo. All’inizio impazzisce su Lafata, poi riesce abbondantemente a disinnescarlo. Piede pesante e fronte alta, occupa lo spazio senza farsi troppi problemi. Mena, recupera molti palloni e toglie l’aria agli avversari. E con lui dietro è tutta un’altra musica.
KOULIBALY 5,5 – Magari merita anche di più. Ma dà troppo spesso la sensazione di essere assai vulnerabile nei faccia a faccia e quando si impappina nel disimpegno che da dà il via libera alla traversa di Metajovski sembra essere al terzo tempo della gara con il Cagliari. Forse deve ritrovare un po’ di tranquillità.
BRITOS 6 – Timido nella spinta. Rischia di farsi cacciare dal campo quando ingenuamente allunga il braccio su Dockal. Comincia un po’ svagato, poi si colloca nella dimensione che gli era stata chiesta. Ci riesce a fasi alterne, e in ogni caso la sua è sicuramente una prova sufficiente.
DAVID LOPEZ 6,5 – È tra i pochi che spreme l’anima nel momento peggiore, all’inizio del match. Tiene molto bene in piedi la baracca, trascina, incita. Certo, non sempre illuminato anche perché gli tocca Marecek e qualche volta deve badare alla sostanza. Ma si propone come punto di ri ferimento centrale e per dare ordine.
GARGANO 6 – Generosa militanza a centrocampo, ma non sempre con altrettanta lucidità. Più prezioso come sempre in copertura che in costruzione. Nel primo tempo fatica a rialzare la squadra che si ritira ma dimostra la solita buona tempra di combattente soprattutto nella ripresa.
CALLEJON 5,5 – Cresce leggermente a inizio ripresa. Ma di sicuro non può essere la sua una serata positiva. Eppure né Kaderabek e neppure Nhamoinesau sembrano avversari che porterà con sé nella memoria. A un certo punto deve solo tenere palla per portare a casa la qualificazione.
JORGINHO 5 – E meno male che si era detto pronto a fare una cosa diversa dal mediano di qualità. Non riesce a dare un senso al ruolo di trequartista che Benitez gli disegna per l’occasione. Ne azzecca poche (il primo assist al 64′), anche perché raramente cerca la profondità. Da rivedere: la sua freschezza è merce rara.
HAMSIK 6 – Può fare molto di più, è come se la sua fantasia avesse il silenziatore. È anche vero che tiene parecchi palloni utili, facendo scorrere il tempo e consentendo al Napoli di salire. Ma è chiaro che sulla fascia fa il suo dovere. Ma nulla di più. Anche perché forse non riesce proprio a dare di più.
HIGUAìN 5 – Indisponente. Spesso l’ Europa lo devitalizza, è come se qualcosa ne bloccasse la solita tracotanza. Un mistero. Una maledizione. Anche se poi è pur vero che non gli arriva neppure una palla degna di questo nome che possa consentirgli di dare dignità alle sue nottate in Europa League.
DUVAN 6 – L’escluso a sorpresa. Perché se non gioca neppure in Europa League e contro lo Sparta con la qualificazione virtualmente già conquistata si fa fatica a vederlo utile in qualche altra partita. Sfiora due volte il gol ma poi per il resto non è la serata giusta. Ammesso che ce ne siano per lui.
GHOULAM 6 – Benitez ha l’ardire di provarlo come esterno offensivo. Il merito principale che ha è di riportare Hamsik al centro del gioco. Poi con il suo ingresso si vede senza dubbio il Napoli migliore. Non ha tanto tempo a disposizione per far capire se l’esperimento è ripetibile oppure no.
BENITEZ 6,5 – Doveva portare a casa la qualificazione per avere maggiore libertà in campionato. Doveva dosare le forze, anche perché di rotazioni in attacco non ne ha neppure una e tra tre giorni c’è la Sampdoria. Doveva ritrovare un minimo di entusiasmo dopo la delusione con il Cagliari. Insomma, il suo Napoli non ha certo brillato, ma la notte praghese ha fatto vedere che la sua squadra sa stringere i denti, sa lottare e sa pure accontentarsi. In fondo si può essere felici anche per uno 0-0.
Fonte: Pino Taormina per il Mattino
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