Il servizio pubblicato nelle pagine sportive del Mattino il 28 ottobre sugli oggetti appartenuti a Diego Maradona ed ora custoditi con amore dalla sua ex tata Lucia Rispoli ha riportato alla ribalta il suo famoso orecchino con un piccolo diamante, confiscato dalla Guardia di Finanza nel 2009, a causa di un debito col fisco italiano e venduto all’asta a Bolzano pochi mesi dopo per 25 mila euro. Perché un perito di Equitalia l’ha valutato solo 5.500 euro? Qui in effetti entra in gioco un altro valore, quello del «feticcio», il desiderio di avere un oggetto toccato dalla «mano de Dios». Se l’orecchino fosse stato venduto a Napoli, invece che nel nord d’Italia, il realizzo sarebbe stato ben superiore.
«Il mercato delle memorabilia sportive è in costante espansione, perché ormai da almeno 50 anni lo sport ha preso il posto, nell’immaginario sportivo, degli eroi (militari) di un tempo», così dichiara Fabio Bertolo, direttore della casa d’aste romana Minerva Auctions, un’autorità dai tempi in cui lavorava a Roma da Christie’s nel settore delle memorabilia internazionali. Fu lui a vendere per 300 mila euro il sudario di Evita Peron e per 90 mila la divisa del generale Peron. «Gli stadi, di ogni disciplina, sono diventate le arene dove si confrontano i moderni eroi, osannati da milioni di fan. È normale che questo entusiasmo collettivo si collega al bisogno primordiale di possedere un oggetto dell’eroe capace di trasmettere l’energia del nostro idolo. Gli eroi dei nostri giorni militano nelle squadre di calcio (in Europa) e in quelle di basket, baseball e football americano (negli Usa), dunque ogni continente ha i suoi idoli da osannare e i suoi feticci da adorare”. Un tipico esempio è rappresentato dal documento originale con cui si fissarono le tredici regole del Basket, di James Naismith, vendute da Sotheby’s per 4,3 milioni di dollari, storicamente rilevanti per gli americani tanto quanto la Costituzione degli Usa (basti pensare che la copia personale di George Washington della Costituzione americana contenente i diritto e gli altri atti del primo Congresso nel 1789 è stata venduta da Christie’s per 9,8 milioni di dollari, ovvero il doppio delle regole del basket.
«In Europa lo scenario cambia», prosegue Fabio Bertolo, «perché sono due sport in sostanza a farla da padrone, il calcio e l’automobilismo. Il primo soprattutto è davvero lo sport del vecchio continente, capace di raccogliere non solo masse oceaniche, ma anche di coinvolgere l’interesse dei collezionisti più disparati. In tale ottica, il fenomeno Maradona è l’epifenomeno di un movimento vasto e ramificato, che interessa appassionati di ogni età. Fermo restando cosa ha rappresentato Maradona per una città come Napoli, in termini sia culturali che sociali, possiamo senz’altro tradurre questa passione attribuendo un valore commerciale agli oggetti di Diego così come descritti dalla sua fedele tata, nel caso gli stessi vengano proposti in un’asta di memorabilia».
Il pezzo forte è rappresentato dal primo contratto firmato dal calciatore col Napoli (15/20 mila euro). Ma anche la sua madonnina, che si era portato dall’Argentina, rappresenta un amuleto, un talismano (7/10 mila euro) o come la caffettiera usata nel suo spogliatoio (5/7 mila euro) è un oggetto di puro feticismo, ma per un napoletano è sacra! E il miracolo Maradona potrebbe ripetersi sotto il martello del banditore.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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