La formula più efficace la trova Nicola Legrottaglie: «E’ stato il pareggio del gruppo». Niente di meglio per spiegare che lo zero a zero ottenuto contro il Napoli vale come una vittoria. Colpo grosso che sarebbe anche potuto arrivare se nel finale De Sanctis e il palo non avessero detto no al doppio tentativo di Gomez. Imporre la prima frenata a una formazione presentatasi al Massimino da capolista a punteggio pieno e dopo aver giocato l’intero incontro (meno 90 secondi) in dieci contro undici per l’espulsione di Alvarez vale però qualcosa più del punto messo da parte in classifica. Legrottaglie lo sottolinea con fierezza: «Meritiamo un elogio collettivo, senza eccezioni di sorta e a cominciare dall’allenatore, che ha azzeccato tutte le scelte. Questo pareggio per me conta come una vittoria. Abbiamo disputato la partita perfetta, considerata la situazione che si era venuta a creare. Siamo riusciti a chiudere ogni varco al Napoli creando le occasioni da gol più nitide dell’incontro». Perpetuata una tradizione favorevole che vede il Catania imbattuto in casa negli incroci in Serie A con i partenopei (il bilancio sale a sei vittorie e altrettanti pareggi su dodici sfide), la formazione di Maran deve subito voltare pagina. Non c’è tempo per tirare il fiato e godersi gli elogi. Mercoledì sera, per il primo turno infrasettimanale stagionale, al Massimino arriva l’Atalanta di Stefano Colantuono, ex di turno. «Siamo soddisfatti – spiega Legrottaglie – ma ora dobbiamo concentrarci subito sull’Atalanta. Ci aspetta una gara profondamente diversa. I bergamaschi si chiuderanno, toccherà a noi assumere l’iniziativa. In passato, in casi analoghi abbiamo incontrato qualche difficoltà. Vedremo se siamo maturati». Avanti così, dunque. Giovanni Marchese si accoda a Legrottaglie: «Ottima prestazione. Siamo stati a bravi chiuderci quando necessario senza rinunciare a ripartire con pericolosità. Peccato per le due palle gol non andate a buon fine nei minuti conclusivi, ma riuscire a creare certe opportunità in condizioni simili è un segno di forza indiscutibile. Abbiamo lottato con umiltà dimostrando di avere l’atteggiamento giusto. Conservando questa mentalità, andremo lontano. In caso contrario, saranno problemi». Sei reti al passivo nei primi tre turni – con la perfetta media di due gol subiti a partita – nessuna stavolta, proprio quando il Catania si è trovato a fronteggiare la capolista (e uno dei bomber più temuti, Cavani) con un uomo in meno per l’intero incontro. «Merito dell’applicazione massima – rileva Marchese – esibita per 90 minuti, senza pause. Come nelle giornate precedenti la responsabilità non era solo del reparto arretrato, adesso non lo è il merito. Si attacca e si difende in undici. La sfida con l’Atalanta? Avversario scomodo. Conservare questa testa è il primo passo verso un risultato positivo»
Fonte: La Sicilia
La Redazione
L.D.M.
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