Ferretto Ferretti, docente di metodologia dell’allenamento ai corsi per allenatori di Coverciano, non ne fa un dramma: «L’aspetto che deve far stare sereni è che è un problema comune a tutti i top club: anzi, giocare una partita ogni tre giorni è proprio il segno per un calciatore e una società di essere diventati grandi. Insomma, è un problema assai gradevole da affrontare».
Il problema principale?
«Non ci si allena. E la partita, anche se giocata ogni tre giorni, non ti consente di migliorare la qualità della condizione atletica. È un errore pensare il contrario: più giochi, meno ti alleni e maggiore è la possibilità che si oscuri lo stato fisico col passare del tempo».
Cosa rischiano i giocatori?
«Di infortunarsi più facilmente. Non c’è nulla di più facile che farsi male in una partita quando si è stanchi e non si chiede saggiamente di saltare una gara».
I giocatori preferiscono sempre giocare?
«È così. Ma è un errore. Anche un atleta superman non può giocare ogni tre giorni. Prima o poi deve riposare. Conviene per prima cosa a lui: spesso un giorno di relax vale di più di due di allenamenti».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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