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Le buone intenzioni non bastano: restano cinque giorni per definire altri due colpi di mercato

La vittoria della Roma a Verona ha accentuato il distacco del Napoli dal secondo posto. Ecco l’effetto dei pareggi con Bologna e Chievo, piccole entità del campionato: lo svantaggio è salito da 2 a 6 punti nell’arco di due settimane (la Fiorentina, invece, non ne ha approfittato: bloccata in casa dal Genoa, è rimasta a -3). Benitez non se la prenda con la sfortuna, anche se i pali di Mertens e la traversa di Insigne sono stati elementi della partita. Si può andare oltre, analizzando cosa non è andato in queste settimane che hanno visto gli azzurri allontanarsi dal vertice. La squadra era stata brillante ed efficace nelle prime due partite del 2014 contro Samp e Verona e si è poi fermata. Problemi fisici a Bologna e incapacità di superare il Chievo imbottito di difensori al San Paolo. Il Napoli ha attaccanti di alta qualità, ma i loro numeri, i loro gol e i loro assist non sempre assicurano i successi. E mercoledì, tra poche ore, c’è una partita da dentro o fuori, quella con la Lazio in Coppa Italia: la semifinale è un obiettivo da centrare per Benitez e una squadra che non è di “transizione” come l’Inter, ma è stata costruita per raggiungere subito importanti traguardi, altrimenti non si spiegherebbero i maxi-investimenti estivi. A proposito del mercato, sabato i tifosi della curva B hanno esposto uno striscione duro, non ironico, nei confronti di De Laurentiis prima che cominciasse la partita. Chiedono acquisti affinché il Napoli possa essere ulteriormente competitivo, dovendo battersi per il secondo posto, la Coppa Italia e l’Europa League (contro lo Swansea si gioca il 20 e il 27 febbraio). A fine gara c’è stata un’altra manifestazione di dissenso: fischi per lo scialbo pareggio firmato dal difensore Albiol. Non è un peccato che i tifosi si siano abituati bene, d’altra parte il calcio-spettacolo è una peculiarità del sistema-Benitez. Si può migliorare attraverso ulteriori innesti, provando magari a scavalcare i paletti burocratici per gli acquisti. In autunno, quando il Napoli aveva gli stessi punti della Juve e sembrava potersi candidare per lo scudetto 2014, De Laurentiis assicurò almeno tre acquisti. È arrivato Jorginho, fino al termine del mercato ci sono cinque giorni e trattative aperte per gli altri due colpi. Per ora, stop – addirittura – alla trattativa Ranocchia perché il Napoli lo vuole in prestito ma l’Inter valuta solo la cessione per poter fare cassa; ci sarebbero colloqui con più centrocampisti. Questi giorni possono restituire il sorriso al Napoli e ai napoletani attraverso il successo in Coppa Italia e i colpi di mercato, ma le buone intenzioni non bastano.

 

Fonte: Il Mattino

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