In attesa del definitivo faccia a faccia con il tecnico che ha riportato il Napoli in Champions, Aurelio De Laurentiis si guarda intorno. Riflette. Medita quale potrebbe essere la soluzione migliore per dare vita al terzo step del suo progetto. Determinante il primo con Reja (dalla C alla A), gratificante il secondo con Mazzarri (quattro anni in Europa), chi potrebbe essere il prossimo? Stavolta il presidente possiede un know how maggiore rispetto a quello che scelse Donadoni quattro anni fa. Allora lo fece in un momento d’impeto. Oggi il patron ragiona, valuta, si informa. Stavolta De Laurentiis sa bene che occorrono tanti altri requisiti per far bene in una piazza come Napoli ed in un club come il suo. Non basta essere bravi sul campo. Ci vogliono altre qualità: saper gestire il gruppo, entrare in sintonia con la società e il pubblico, sapersi districare con i media. La scelta non sarà facile. Ma non spaventa De Laurentiis che sa di aver costruito un’auto di lusso da affidare solo nelle mani del pilota giusto per continuare a correre.
Un’idea, per ora, originale e intrigante. Un allenatore che avrebbe motivazioni da vendere per ritornare in Italia e consumare la sua grande rivincita. Benitez, accolto male al Chelsea tanto da far posto a Mourinho, cerca un top club in Premier oppure un progetto triennale che lo stuzzichi. Vorrebbe restare in Inghilterra ma chissà. Rafa che pratica un 4-2-3-1 ha adottato anche altri moduli. E nel valorizzare i giovani conosce pochi rivali. De Laurentiis avrebbe gli argomenti per convincerlo. Ma resiste anche l’idea Di Matteo, un altro che il patron della Filmauro ha avuto modo di conoscere ed apprezzare e a cui fece gli auguri per la Champions vinta con il Chelsea. Sono giorni di riflessioni. Meglio valutare perbene. Ecco perché è entrato nella lista anche Marcelo Bielsa.
