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Lazio regina con la sua “Cantera d’oro”: Cavanda, Onazi, Crecco, Rozzi e Minala e non solo…

LA STRADA – In un’epoca in cui i giovani non hanno futuro, sono chiusi in ogni campo, la Lazio li coccola, li lancia, gli dà fiducia, gli spalanca le porte, li accompagna nel calcio dei grandi. La Lazio baby che vince e rivince è un tappo che vola, uno sfizio che intriga, non è casualità, non è una piuma alla mercé del vento che soffia. La Lazio, quattro anni fa, ha pensato un progetto e l’ha realizzato andando controcorrente e controvento. Fino a qualche anno fa le critiche abbondavano, era in corso una diaspora, i talenti si perdevano. Quattro anni fa è cambiato tutto, la Lazio ha aperto un ciclo e non ha intenzione di chiuderlo, lo rinnova di stagione in stagione, resta competitivo al di là dei cambi generazionali, dei travasi dettati dalle leggi.
I SUCCESSI – L’ultimo biennio è stato ricco di conquiste raccolte in campo e ottenute fuori con la valorizzazione dei ragazzi. La doppietta scudetto-Coppa Italia non s’era mai verificata nella storia laziale e all’orizzonte può esserci un altro tricolore: la Lazio di Inzaghi, la Lazio campione, è lanciata verso le Final Eight di Rimini e Santarcangelo (4-11 giugno). Lotito, dopo aver risanato il club e aumentato il monte ingaggi, decise di rivoluzionare il settore giovanile dando forza ad Allievi e Primavera: «E’ l’ora di guardare al futuro, è l’ora di vincere», disse ai suoi collaboratori. Furono programmati nuovi investimenti sotto la regia del diesse Tare. Fu riportato a casa Alberto Bollini, mago dei giovani, trascinatore di stampo antico e allenatore di scuola moderna, furono setacciati i bacini romani ed esteri per rintracciare veri talenti. Il progetto, dopo la promozione di Bollini, è proseguito mettendo al timone della Primavera Simone Inzaghi, tecnico rampante e stilnovista. La Lazio ha un futuro perché s’è proiettata in avanti, l’ha fatto coraggiosamente, a costo di rimetterci nel presente. L’anno in corso s’è rivelato di transizione, è servito per iniziare il ricambio generazionale. Lotito e Tare sono certi: il sacrificio ripagherà. Oggi il laboratorio di Formello sgrezza e plasma i campioncini, Primavera e prima squadra sono più vicine. Al culmine dell’estasi, circondato dai suoi figlioli, il presidente ha confermato con solennità che nella prossima stagione in prima squadra “saliranno” cinque giovani.
LE PROMOZIONI – La sinergia ha portato alla promozione di Keita, il gioiello ammirato da tutti. Nella cantera del Barcellona non fu capito, nella cantera della Lazio sì. L’ultimo ad esordire in A è stato Minala, ancor prima fu il turno di Cavanda, Onazi, Crecco e Rozzi. In rampa di lancio ci sono la futura star Lombardi, Cataldi (di rientro da Crotone) e Tounkara (faranno parte dei cinque baby promossi). In corsa anche il portiere Strakosha e il bomber Rozzi (tornerà dal prestito al Real Madrid B). Formello sta diventando una scuola di calcio e vita, l’Academy nascerà in estate. I lavori sono in corso, il centro sportivo è in via di riammodernamento, accoglierà tutte le squadre giovanili per metter fine a gestioni multiple, divisioni e spaccature. Sui prati verdi nasceranno speranze.
Fonte: Corriere dello Sport
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