Si giocano tutto. Anche la panchina. Edy Reja e Walter Mazzarri impegnati nello sprint per il terzo posto e per il proprio futuro. Perché la Champions può rimescolare le carte: modificare le valutazioni o rilanciare le motivazioni. Il punto di partenza non è identico: il contratto di Reja è in scadenza, quello di Mazzarri terminerà tra un anno. Poi i progetti: quello della Lazio, soprattutto dopo le dimissioni presentate e poi ritirate dall’attuale allenatore, sembrano essere stati sviluppati a prescindere dall’allenatore friulano; quelli del Napoli si sono quasi completamente identificati con le esigenze del tecnico toscano. Dietro Reja la squadra si è ricompattata convincendolo a restare al suo posto, dopo il quasi addio recitato alla vigilia della sfida di Europa League con l’Atletico di Madrid. A Napoli giocatori come Hamsik hanno rinnovato il contratto convinti dalla conferma di Mazzarri che pure era parso, alla fine dello scorso campionato, sul punto di andar via, con le sirene juventine che sembravano cantare (poi, però, l’ingaggio di Conte le mise a tacere). La Champions può condizionare tanto le valutazione dei diretti interessati, quanto quelle delle società.
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