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Lazio-Celtic 1-2. Biancocelesti ancora ribaltati. Eliminazione a un passo

Serve un miracolo alla squadra di Inzaghi

Simone Inzaghi chiedeva la stessa prestazione dell’andata, ma con risultato diverso. Invece il risultato, anche nelle modalità, è identico. La prestazione, peggiorata. E l’eliminazione dall’Europa League virtuale.

CAICEDO E IMMOBILE STRINGONO I DENTI – Simone Inzaghi non riesce a recuperare Correa, che non è nemmeno in panchina. Ma riesce a proporre il tandem Immobile-Caicedo: il primo è affaticato, il secondo ha un problema alla spalla ma non ci sono altre alternative e la partita è già da ultima spiaggia. Si accomoda in panchina Luis Alberto con la mediana che è identica a quella di Glasgow, mentre in difesa il pessimo Bastos di Glasgow lascia posto a Luiz Felipe con Acerbi decentrato a sinistra per lasciare a Vavro il ruolo di perno difensivo. Lulic tenuto a riposo, nuova chance per Jony a sinistra. Celtic che propone 10/11 della formazione dell’andata, col solo Bolingoli indisponibile. Al suo posto Hayes.

LA CARICA DEI 101 – Sette minuti e chi se non Ciro Immobile a sbloccare la partita? Traversone dalla destra di un ispirato Lazzari, Caicedo e Jullien saltano a centroarea ma la deiazione decisiva è del difensore del Celtic che finisce sui piedi del centravanti biancocelesti, che libero trafigge Forster. 101esimo gol con la maglia della Lazio per il numero 17, 15° in 14 partite in questa stagione. E siamo solo alla prima settimana di novembre. Fluida la manovra della Lazio, che ha molte soluzioni per rendersi pericolosa, dall’altra parte Lennon punta molto sulla fisicità e la profondità di Edouard, tenuto bene a bada da Luiz Felipe e Vavro. Come all’andata il Celtic non sembra in grado di essere pericoloso e come all’andata smentisce tutti trovando il guizzo vincente, con la complicità biancoceleste: Milinkovic è molle su un contrasto al limite, Elyounoussi pennella per Forrest a destra e l’esterno, complice il buco di Acerbi si invola e supera in diagonale Strakosha: 1-1 al 38′. E la partita cambia completamente scenario.

Il gol carica gli scozzesi che tornano dagli spogliatoi e fanno la partita. Sembrano loro i padroni di casa, schiacciano la Lazio e fanno ripetutamente paura. Biancocelesti che sembrano a lungo in balia dell’avversario, i cui lanci lunghi per Edouard diventano costantemente occasioni pericolose. Le Lulic e Luis Alberto non cambiano l’inerzia, se non in un finale dove la squadra di Inzaghi riesce nuovamente a costruire. Come a Glasgow, però, Forster si trasforma in paratutto e dice no a Miluinkovic-Savic, Immobile e Luis Alberto. Come se non bastasse, dalla Romania arrivano pessime notizie, col Cluj che vince all’87’. E per completare il disastro, nei minuti di recupero Berisha regala un pallone a Edouard, che serve l’ex genoano Ntcham supera in pallonetto Strakosha: 1-2 e triplice fischio. I tifosi scozzesi, 9mila arrivati a Roma, cantano e festeggiano: la qualificazione, per loro, è matematica. Quella che ancora non condanna del tutto la Lazio, ma è difficile crederci ancora.

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