«Se la legge è uguale per tutti riporterò Maradona a Napoli per il 10 maggio, giorno dell’anniversario del primo scudetto. Diego non è mai stato un evasore fiscale, ma solo vittima di un’ingiustizia ed è assurdo che la Commissione tributaria neghi a Maradona il diritto di circolare in in Italia prima di una sentenza definitiva». Parola di Angelo Pisani, docente di processo tributario all’Università Parthenope di Napoli e difensore di Diego Armando Maradona nella causa contro Equitalia. Pisani ha inviato una missiva/esposto al presidente della Repubblica, al ministro della Giustizia e al ministro dell’Economia riguardante la controversia fiscale del suo assistito. «Pubblicheremo su social network e mass media tutti i documenti del processo – annuncia il legale – in modo che il mondo intero venga a conoscenza che la giustizia ed il fisco italiano fingono di non ricordare che la prescrizione decennale, al di la dell’ingiustizia in sé, vale anche per Maradona perseguitato da oltre 25 anni quando ogni presunto addebito a suo carico è oramai estinto per legge dal 1996».
Il 5 aprile riprenderà il braccio di ferro processuale tra Maradona e il fisco e Pisani è convinto che ne uscirà indenne. «Se Maradona nel 1988 avesse ricevuto una regolare notifica della originaria cartella esattoriale, di cui a tutt’oggi non esiste ancora prova cartacea, avrebbe potuto esercitare ogni diritto di difesa e dimostrare come altri giocatori che la pretesa del Fisco non era legittima, coì come sono riusciti a dimostrare per casi analoghi, la vecchia società Calcio Napoli, oltre che Careca e Alemao». Equitalia, secondo l’avvocato, «continua a pretendere da Maradona oltre 38 milioni senza mai specificare il perché voglia incassare tale somma visto che l’originaria somma richiesta dal Fisco era di 8 milioni: ci sarebbero 30 milioni in generici e incontrollati interessi, sanzioni, more e chissà quali spese». Tra l’altro non esisterebbe prova documentale di una notifica e l’unico documento risale al 2000. Pronto un ricorso alla Corte Europa di Strasburgo e una richiesta di colloquio con il direttore della Agenzia delle entrate Attilio Befera.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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