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L’avversario, Di Natale prepara il grande ritorno a Fuorigrotta

Il napoletano dell’Udinese ha giocato l’ultima gara al San Paolo nel 2009

Totò non si smentisce mai. Una domenica di campionato trascorsa in castigo, dopo la lite con Guidolin negli spogliatoi, e poi un giovedì europeo da protagonista. Di Natale, il capitano-bomber dell’Udinese, ha trascinato i friulani alla vittoria ad Anfield Road, il mitico campo del Liverpool, nella seconda giornata di Europa League. «Una serata simile non si dimentica facilmente, ce la siamo goduta ma adesso dobbiamo concentrarci sul campionato e sulla partita con il Napoli», ha detto Di Natale al rientro ad Udine.
Napoli, già. È una tappa di campionato che Totò ha saltato negli ultimi due anni. Ha giocato l’ultima gara contro gli azzurri il 19 settembre 2009: finì 0-0 contro la squadra guidata da Donadoni, il ct che lo aveva lanciato in Nazionale e che poche settimane dopo sarebbe stato esonerato da De Laurentiis, per fare spazio a Mazzarri. Di Natale non ha giocato le due partite del 2011, quella del 17 aprile vinta dai suoi compagni per 2-1 e quella del 26 ottobre persa per 2-0. Problemi fisici avevano provocato i forfait avvenuti all’ultimo momento. Stavolta non dovrebbero esserci dubbi sulla presenza di Totò al San Paolo, anche se forse non dal 1’.
Il San Paolo poteva essere il suo stadio. Dopo il deludente campionato 2008-2009, chiuso a metà classifica con il licenziamento di Reja e l’arrivo di Donadoni, il dg Marino aveva tentato il doppio colpo sull’asse Udinese-Napoli. Non solo Quagliarella, pagato 18 milioni di euro, ma anche Di Natale, il suo partner. Le resistenze del capitano erano state forti, fino alla decisione di non allontanarsi da Napoli. «Non me la sento». Si disse che sua moglie, toscana, non volesse trasferirsi a Napoli, ma il calciatore ha sempre smentito. «Non c’entra niente lei, le mie sono esclusivamente valutazioni professionali e personali: decido sempre io». Lo disse anche un anno dopo, quando venne effettuato un sondaggio da parte della Juventus, a caccia di un attaccante di valore. Arrivò un altro ”no” di Di Natale e così il manager Marotta convinse il Napoli a cedere Quagliarella, che appariva infastidito dopo l’acquisto di Cavani e non intenzionato a mettersi in concorrenza con il Matador per il posto da titolare.
Scendesse in campo dal 1’ (da valutare le condizioni fisiche dopo lo sforzo di Liverpool), Di Natale sfiderebbe Cavani, suo rivale per la classifica cannonieri. Totò ha fatto meglio del Matador, che da quando indossa la maglia azzurra è diventato un centravanti vero, dopo essere stato utilizzato come esterno dai precedenti allenatori. Una sfida che potrebeb infiammare Fuorigrotta, dove ovviamente nessuno ha più rimpianti per il mancato arrivo di Di Natale tre anni fa. Grazie alle prodezze di Edinson.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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