Battere Mazzarri, uno dei suoi modelli come allenatore, blindare il secondo posto e continuare a sognare lo scudetto. Stasera allo Juventus Stadium (tutto esaurito) la miglior difesa contro il secondo attacco. Antonio Conte è ottimista, ma anche realista. Punterà sul 3-5-2. Come nella gara d’andata. «Non dimentichiamo che cinque anni fa Juve e Napoli erano in serie B – ha detto il tecnico bianconero – loro hanno avuto una crescita esponenziale, merito del presidente De Laurentiis, di Mazzarri, dei giocatori e dell’ambiente. Hanno costruito un progetto vincente, sfiorando i quarti di finale di Champions. Gli 11 punti di differenza fra noi e loro sono frutto degli impegni in Europa, perché nella mia griglia ad inizio stagione il Napoli come rosa era avanti alla Juventus».
Adesso però non conta la partenza, ma l’arrivo. Attenzione massima non soltanto nei confronti dei tre tenori, però. «Il Napoli è una squadra che lavora con lo stesso allenatore e la maggior parte degli interpreti da un anno e mezzo e quindi c’è un’organizzazione di gioco affiatata, un complesso di calciatori che suonano lo stesso spartito da diverso tempo. Davanti Cavani, Lavezzi, Hamsik, senza dimenticare Pandev, sono campioni che fanno la differenza e possono far male a chiunque negli spazi. Sono stati gli unici a farci tre gol, ma anche noi ne abbiamo realizzati altrettanti ad una grande squadra, di cui conosciamo pregi e difetti».
Stasera tornerà al 3-5-2, il modulo sperimentato per la prima volta proprio al San Paolo. «Cerco sempre di mettere i miei calciatori nella condizione per esprimersi al meglio e per cercare di contrastare gli avversari, in modo da non avere difficoltà. Il Napoli è una squadra un po’ atipica perché ti ritrovi spesso e volentieri con i due esterni, uno che crossa e l’altro che va a chiudere insieme ai tre attaccanti. Dopo che la Juve ha giocato a Napoli con il 3-5-2 tante squadre hanno adottato questa soluzione quando hanno affrontato gli azzurri».
Sugli uomini da schierare invece c’è ancora qualche dubbio. Caceres sembra essere favorito su Lichtsteiner, mentre sul partner di Vucinic, Conte non ha escluso nulla: «Penso che Borriello e Quagliarella abbiano sicuramente delle motivazioni straordinarie, al di là del fatto che siano campani. Fabio è reduce da un infortunio grave e vuole tornare ad essere quello di prima, poi penso che se Marco fosse arrivato a giugno, la sua storia alla Juventus sarebbe stata diversa». Il tecnico bianconero poi ha dribblato ogni paragone con Mazzarri: «Lui è un grande allenatore, voglio essere me stesso. A 42 anni non sono il più giovane della serie A, ci sono Montella e Stramaccioni, a cui faccio un grosso in bocca al lupo». Poi il discorso si è spostato sul Milan: «Dobbiamo blindare il secondo posto, tenendo comunque un occhio aperto ai rossoneri. Se dovessero fare harakiri, dovremmo essere pronti ad approfittarne. Io dico sempre che il campionato è in mano loro. Solo il Milan lo può perdere. Andare in Champions senza i preliminari sarebbe qualcosa di straordinario. Se abbiamo dei rimpianti? Tutti i nostri pareggi, ad eccezione di Napoli e Milan, ci stanno stretti: potevamo vincere, a volte abbiamo dovuto fare i conti con la sfortuna, i pali, le situazioni».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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