Lo stress è nell’aria, in quella giornata bestiale, perché bellissima, in cui il sole che bacia Napoli e il mare che lo bagna, rappresentano uno scenario incomparabile: ma a Lecce si gioca e non c’è gioia a starsene in terrazza, oppure sul divano. «Ragazzi, è una giornata meravigliosa, ora serve solo una vostro risultato». Buongiorno, Napoli, scritta su twitter, cinguettando alla propria gente, ai propri compagni, scuotendoli ed accarezzandoli con messaggini subliminali che vorrebbero avere la forza di un assist. Buongiorno, Napoli: è il pocho che scrive, smanettando qua e là, un po’ sulla tecnologia avanzata ed un po’ sul televisore che ancora non può collegarsi con via del Mare.
GRANDE BEPPE – La simil domenica comincia presto, molto presto, perché le vigilie si sentono dentro, in quel corpo d’atleta che non abbandona mai, manco nel corso dell’infortunio: a Lecce si gioca e ora va ingannato il tempo, prima di immergersi in poltrona e scoprire cosa riserverà il destino. Lecce-Napoli sta per arrivare, ma prima, il Lavezzi in pantofole che deve dominare la tensione ha altro da fare: c’è Novara-Lazio, una fettina di Champions in palio anche lì; e poi c’è Mascara, l’amico fedele, da osservare con attenzione, aspettandolo al varco per salutarlo al 2-1 geniale, quel regalo che piove dall’alto e induce a sperare: «Grandissimo Beppe, grandissimo gol».
CHE SQUADRA – Le quindici, la sua ora (e mezza) da esiliato: i muscoli appannati, e però in via di guarigione, e la tentazione inappagabile di poter essere lì, in campo, mentre il Napoli si scalda, e lo fa subito: gol di Hamsik; raddoppio di Cavani; e sul triplice fischio di Tagliavento, puntuale come un rapace, c’è già il Lavezzi live che festeggia e sparge complimenti a quel Napoli ch’è suo: «Grandissima partita, ragazzi. Bravi. Complimenti, è stata una gran vittoria».
SI GIOCA – Ma ora ch’è finita, e sembra lo sia davvero, si può ricominciare, immediatamente, lasciandosi alle spalle le sofferenze del 25 aprile e pure quelle patite per l’assenza con il Novara: c’è Roma-Napoli, c’è il ritiro nella Capitale che comincia in giornata, c’è il pocho che sta per salire in macchina, per andare a “sfidare” con quella sua aria da scugnizzo le ecografie, le radiografie o quelle diavolerie alle quali devono sottoporlo per capire come stanno i flessori della coscia sinistra, per cominciare ad avvicinarsi al rientro che da Lecce viene ritenuto più probabile che possibile, dunque praticamente certo. Eh sì, è (teoricamente) fatta, e c’è un modo semplicissimo per lasciarlo intuire, non avendo potuto dimostrarlo in campo: scrivere, scrivere, scrivere in diretta, godendosi quella vittoria a distanza, mostrando che pure l’umore è buono. Sembrano cinguettii ed invece sono sorrisi…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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