L’argentino che non si dà mai per vinto ha già dato la carica negli spogliatoi del San Paolo, scuotendo i compagni amareggiati per il pareggio con la Lazio. «Martedì c’è una partita importante, quella contro il City: è l’occasione giusta per riprenderci, ce la faremo». Parola di Lavezzi, scatenato ieri sera nel secondo tempo. Ha calciato quattro volte verso la porta della Lazio, Marchetti ha compiuto un paio di prodezze su di lui. E poi quanti servizi per i compagni in area. Ma il contributo di Ezequiel non è stato sufficiente per battere la Lazio e recuperare posizioni in classifica. Il suo sguardo, alla fine, era torvo, come quello intercettato durante il volo di ritorno da Monaco di Baviera.
Perché Lavezzi non si accontenta per un pareggio, mai.
«Dobbiamo sempre tentare di vincere e lo abbiamo fatto anche contro la Lazio. Non sempre può andare bene, però. Alla squadra niente può essere rimproverato e questo è l’aspetto più importante: ci siamo sempre, lottiamo, non ci diamo mai per vinti».
In due anni il Pocho è diventato un esempio grazie alle cure di Mazzarri e ai continui confronti con il tecnico. È cresciuto, in campo e fuori. Un leader ed ecco perché si è fatto sentire in un momento cruciale della stagione, tra campionato e Champions. Lo 0-0 contro la Lazio, il mancato passo avanti in classifica, deve essere letto nella chiave giusta, secondo Lavezzi.
«È finita in parità ma le abbiamo provate tutte per vincere. La palla non è entrata nella porta degli avversari, Marchetti ha fatto miracoli».
Ha urlato di rabbia quando il portiere della Lazio, tornato su livelli straordinari, nel quarto minuto di recupero gli ha negato il gol con l’ultima prodezza della serie.
«Un fenomeno, bravissimo».
D’altra parte, l’ex vice di Buffon in Nazionale – il ruolo è passato a De Sanctis, tornato nel giro azzurro il 10 agosto – si esalta quando affronta il Napoli. Accadeva anche ai tempi del Cagliari.
«Sono state parate veramente incredibili, ecco perché dobbiamo essere consapevoli di quanto siamo riusciti a fare contro la Lazio. Il rammarico c’è, ma dobbiamo guardare avanti».
Alla sfida con il City, uno dei grandi club della Premier League che si è interessato al Lavezzi, effettuando sondaggi con il suo agente Mazzoni. Nessuna offerta concreta, anche perché è stabilita una clausola rescissoria nel contratto da 31 milioni, evidentemente giudicata alta anche dagli uomini dello sceicco Mansour, il ricchissimo uomo di affare che per inseguire il sogno di vincere la Premier o la Champions è arrivato a investire oltre 800 milioni in pochi anni. Il Pocho vorrebbe segnare un gol pesante tra quarantott’ore al San Paolo, quello che potrebbe avvicinare il Napoli alla qualificazione agli ottavi di Champions League.
«È durissima, ma siamo pronti»,
ha sussurrato uscendo dagli spogliatoi, esaltato dall’idea del confronto con Aguero, il genero di Maradona suo compagno nella Seleccion, e con gli altri straordinari attaccanti a disposizione di Mancini, da Balotelli a Dzeko. Il ricordo della partita a Manchester, quell’1-1 che sorprese la platea calcistica internazionale per la qualità del gioco del Napoli, è motivo di conforto per Lavezzi.
«Quella con la Lazio è stata la prima di una serie di partite importanti per il campionato e per la Champions. Guardiamo avanti, nelle ultime otto gare dell’anno daremo tutto».
Parola del Pocho, quasi un patto con i compagni e con i sessantamila che si presenteranno tra due giorni a Fuorigrotta, per assaporare l’emozione di una notte magica.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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