Sarà una sensazione, ma da questa partita, da questa straordinaria vittoria, il Napoli ha tratto l’ultima certezza che gli forse gli mancava: può vincere ovunque e contro chiunque ( Barcellona escluso, come ben sappiamo).
TABU’ – Da 17 anni il Napoli non batteva l’Inter a San Siro, da oltre mezzo secolo ( 1954- 1955, 4- 1 per il Napoli) non vinceva con tre gol di scarto e in questa nuova impresa c’è il piede di Ezequiel Lavezzi.
Ieri ha giocato da prima punta, con Pandev ed Hamsik alle spalle, si è battuto come un mediano con la classe di un fenomeno.
La sua è stata una partita completa, piena di tutto: di gioco, di corsa, di idee, di spunti, di assist. E alla fine, per il Pocho, sono arrivati l’applauso e il coro dei 7.000 tifosi napoletani. « Sono tre punti importantissimi per continuare il percorso che abbiamo iniziato e per questi tifosi che non vedevano una vittoria del Napoli su questo campo da tantissimo tempo » , dice Lavezzi, stremato alla fine, ma con un sorriso grande così.
ROCCHI – Un sorriso che sbiadisce davanti alle domande su Rocchi.
Ma Lavezzi svicola. « Se penso che l’arbitro abbia sporcato questa vittoria? Secondo me no, ma siete voi giornalisti che dovete giudicare, a noi non interessa » .
Quello che interessa al Pocho è la vittoria, sono i tre punti, con il primo posto in classifica anche se magari è solo per una notte. Un successo che in questo stadio mancava da 17 anni.
« E’ una cosa importante, ma il nostro obiettivo è un altro. Questa è una vittoria, servivano i tre punti. Adesso siamo tranquilli e ci dobbiamo godere questo » .
Solo Mazzarri resiste nel suo catenaccio, dopo il 3- 0 di San Siro diventa complicato evitare la parola ” scudetto”. Lavezzi ci prova così: « Pronunciare quella parola? Non lo so. Ogni partita dobbiamo dimostrare qualcosa di importante. Siamo consapevoli che stiamo crescendo tanto, settimana dopo settimana, ma adesso dobbiamo continuare così » .
IL TALLONE – La vittoria, i gol, il piacere di aver giocato una partita così gli ha fatto dimenticare il dolore al tallone.
« Sto bene, sto bene » , assicura il Pocho. Non andrà in nazionale, l’esclusione del ct Sabella non gli ha fatto certo piacere ma adesso potrà recuperare e tirare il fiato. Sono i giorni preferiti da Mazzarri, potrà allenarlo come vuole. E’ il sogno del tecnico livornese, avere la squadra intera ( o quasi) a disposizione per una settimana intera. Ma se questo Napoli continua a crescere così come sta crescendo, sarà sempre più difficile: non c’è un giocatore, di quelli visti in campo ieri sera, che non meriti la convocazione nella nazionale del suo Paese.
DIFFERENZE – Viene da pensare, Lavezzi a parte, a Paolo Cannavaro e Campagnaro, che forse pagano lo schieramento della difesa del Napoli, difesa a 3, a differenza di quella della Nazionale di Prandelli che difende a 4. Saranno dispiaciuti i giocatori, di sicuro non lo è Mazzarri.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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