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Lavezzi si racconta: “Qualche volta ci penso a mollare il calcio, vi spiego perché. Vorrei vincere la Champions, e sul Psg…”

L?ex attaccante azzurro ha rilasciato un'intervista al quotidiano spagnolo Marca

“Pocho?”. “Pocho!”. Un soprannome particolare, che nasce da… Lavezzi si è raccontato a Marca Plus nei giorni scorsi, e spiega come “è fin da piccolo che mi chiamano così, me l’ha dato mio fratello per il cagnolino che avevamo e la cosa curiosa è che continuano a chiamarmi così!”. L’argentino uno dei calciatori più in vista nel panorama mondiale, eppure lui commenta: “Qualche volta ci penso a mollare tutto, è un pensiero che mi balena in testa tutt’oggi non solo in passato“. Per fare? “Una volta che lascio il calcio non ho intenzione di continuare con questo mondo, col mondo dello sport. Ora come ora non saprei cosa fare altrimenti… Sicuramente la cosa più bella che mi lega al calcio è la possibilità di vivere bene e conoscere nuove culture, e poi stare in famiglia quando si può: te lo godi di più. Le cose peggiori? L’ambiente che c’è dentro, fomentato dagli interessi. Non è tutto come sembra da fuori”. E poi l’attenzione passa alla sua relazione con Messi. “Se mi piacerebbe essere come lui? No. Non è una vita facile essere riconosciuto da tutti , sempre. Io preferisco restare un po’ più nell’ombra”. E ancora: “Quando ci giocavo da piccolo, notavo tutto il suo potenziale. Ma io non lo vedo come il migliore del mondo, ma come un amico in più”. Poi, si parla di PSG. “Il punto più alto di Lavezzi in un club? Io sono qui, e aspiro a quello. Il club parigino ora è cresciuto a livello calcistico e istituzionale. Ora c’è un idea di calcio più definita rispetto agli inizi, un progetto sportivo. Ma è tutta questione di tempo e lavoro”. Le squadre più forti attualmente? “Real e Bayer sono uno scalino superiori rispetto alle altre”. Sulla sua vita, qualche aneddoto: “Tatuaggi? Più di venti: nomi di famiglia, figlio. Qualcuno fatto con mia moglie. Dall’Argentina mi porterei qui i miei amici, a Rosario porterei la qualità della vita: Parigi ha pochissimi difetti come città”. “Come definirei il PSG? Una prova importante per la mia carriera”. Sogni e aspirazioni? “Io vorrei vincere la Champions o la prossima Copa America, personalmente vivere bene con la mia famiglia”.

 

Fonte: gianlucadimarzio.com

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