Da vero leader, Lavezzi ha preso la parola dopo l’ultima magia offerta in questo campionato, probabilmente il suo migliore da quando gioca in Italia. Quell’assist offerto ad Hamsik e «girato» dallo slovacco a Dzemaili, quel pallone che a nove minuti dalla fine ha consentito al Napoli di pareggiare.
«Noi fuori dalla lotta per lo scudetto o per la Champions? Non lo so, manca ancora tanto alla fine del campionato. Può succedere di tutto, si possono vincere tre o quattro partite di seguito e si risale in classifica, di nuovo in lotta per una posizione importante. Siamo consapevoli di quanto abbiamo fatto finora in campionato, ecco perché occorrerebbe una serie positiva di risultati. Io ho sempre fiducia, questa squadra ha dei valori e ha tanta grinta».
Lo ha scritto anche su Twitter, quello che è diventato il suo modo di comunicare con l’esterno dalla scorsa estate, celebrando nei giorni scorsi la vittoria a Vila-Real. Lavezzi non ha alzato la «bandiera bianca» dopo il pareggio sul campo del Novara. Fuori casa il Napoli non riesce a vincere dal primo ottobre, la data del 3-0 sull’Inter. Ieri sera si è visto, ancora una volta, un brillante Pocho, però non è stato adeguatamente assistito dai suoi compagni di reparto e infatti Mazzarri ha tirato fuori Cavani a metà del secondo tempo perché era spento. Può essere spiegata con lo sforzo in Champions, con la distrazione successiva alla qualificazione, la prestazione degli azzurri in casa della penultima?
«No, non credo, il discorso della Champions non c’entra».
Onesto da non cercare alibi. Ha aggiunto Lavezzi:
«Può darsi che ci siamo svegliati troppo tardi. Dopo la rete del Novara abbiamo cercato di fare del nostro meglio e anche cercato di vincere dopo il pareggio di Dzemaili. Non siamo riusciti a conquistare i tre punti perché abbiamo fallito palle-gol che avremmo potuto meglio concretizzare».
Ad esempio, quella di Maggio a un minuto dalla fine, a pochi passi dalla porta. A proposito di giustificazioni, il Pocho si è brevemente soffermato sul campo sintetico dello stadio Piola:
«È strano il rimbalzo del pallone, tuttavia a questo non vorrei pensare. Dobbiamo concentrarci sulla nostra prestazione e sulle prossime partite».
Perché Lavezzi, appunto da vero leader, ha subito guardato avanti, ovvero alle ultime due partite dell’anno solare, da giocare a Fuorigrotta.
La prima contro la Roma, l’altro contro il Genoa, quella che è stata la prima squadra di Lavezzi nel 2005, prima che il club rossoblu retrocedesse per illecito sportivo.
«Guardiamo alle prossime con grande fiducia. Non siamo riusciti a vincere contro il Novara, ma c’è tempo».
Fiducia e grinta, è questo lo slogan di Lavezzi che sta prendendo il Napoli per mano anche fuori del campo di gioco.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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