Se Hamsik o Lavezzi andranno via da Napoli, oggi, nessuno può dirlo. Le trattative di mercato o meglio le voci insistenti di radio mercato spesso e volentieri valgono il tempo di uno scoop giornalistico. Nel calcio, come del resto nella politica, ciò che vale oggi domani può valere nulla. O magari operazioni di cui si parla adesso, potrebbero concretizzarsi tra un anno o anche due. Le variabili che ruotano attorno al mercato (sempre florido, nonostante il fair play finanziario) sono tantissime. Attengono al progetto di una società, alla possibilità di sostituire il giocatore venduto e, principalmente, alla volontà del calciatore. Soldi, maledetti soldi: quelli fanno sempre la differenza in un mondo dove le bandiere come Totti o Del Piero, come Paolo Cannavaro, si contano sempre più sulle dita di una sola mano. E allora, il Chelsea vuole Hamsik: così scrivono i tabloid inglesi. Trenta milioni di euro l’offerta per Aurelio De Laurentiis; sempre il Chelsea per ammissione del suo allenatore, l’italianissimo Carlo Ancelotti, stima pure Lavezzi. Chi dei due viaggerà prima Oltremanica, si confronterà con l’affascinante mondo della Premier. Il patron azzurro, impeccabile imprenditore prima che presidente del Napoli, ha più volte blindato i suoi pezzi migliori. La cassaforte Napoli è anche la forza di un progetto a lungo termine che finora può dirsi assolutamente vincente. A meno, però, di un’offerta folle. Trenta milioni di euro potrebbero essere un’offerta così imperdibile? Presumibilmente no. Ma se, invece, gli inglesi insistessero a tal punto così da convincere De Laurentiis a reinvestire quel denaro con un giocatore ancora più importante, ci chiediamo quale dei due eventuali trasferimenti sarebbe condiviso o quanto meno tollerato dalla tifoseria, da tutti gli addetti ai lavori che ruotano attorno al calcio Napoli. Hamsik o Lavezzi, questo il dilemma. Forti, giovani, protagonisti di un progetto vincente, entrambi così indispensabili. Idoli, insomma. Da quest’anno in buona compagnia di Edinson Cavani.
Caratterialmente, però, così diversi. Un computer in campo (lo slovacco), la fantasia e l’imprevedibilità (l’argentino). Chiariamo, entrambi in circostanze diverse hanno espresso la volontà, un giorno (vicino o lontano, chissà!) di confrontarsi con la Premier. Di una cosa siamo quasi certi: con l’eventuale addio di Hamsik si consumerebbe uno strappo con la tifoseria, ma se fosse Lavezzi ad andar via, la Napoli del pallone sarebbe capace di chiudere per lutto. Perchè la simbiosi col pocho è totale, perchè Napoli è molto più vicina all’Argentina che alla Slovacchia. Perchè “‘ o pocho è della gente”. Così si canta allo stadio. La riflessione squisitamente tecnica, invece, rende la scelta molto più complicata. Hamsik e Lavezzi sono arrivati a Napoli nello stesso giorno(16 luglio 2007), due talenti da crescere. Pagati l’uno cinque milioni di euro, l’altro poco più di cinque e mezzo: i trenta milioni di oggi sono la testimonianza più vera della crescita indiscutibile. Con qualche differenza. Hamsik, intelligenza tattica a tutto campo, ha giocato anche in ruoli diversi col passaggio da Reja a Donadoni a Mazzarri. Piedi eccezionali, giocate mai banali. E tanti gol, quasi come nessun centrocampista in Europa: nove nove-dodici i primi tre anni, otto dall’inizio di questa stagione. Di professione non fa l’attaccante. Difficile trovare un sostituto che sia all’altezza. Difficile ma non impossibile, cosa che invece sembra essere per Lavezzi. Che di gol ne ha fatti meno (lui sì che è attaccante), che ha una mira non proprio precisa -tranne quando deve creare assist, cosa che gli riesce meravigliosamente bene -che è sì cresciuto ma ha ancora tanto da dare.Di Lavezzi, però, ce ne è uno. Caratteristiche troppo specifiche, propensione a tagliare il campo in lungo e in largo, capacità di spaccare le difese avversarie. Dribbling e velocità. E anche piglio da trascinatore. Sì, quel piccoletto veloce -sempre con la testa bassa e i piedi a incrocio -è il leader vero di questo Napoli. Che se prende i compagni per mano è capace di risolvere qualsiasi tipo di partita. Si dirà, ma c’è Messi come e più di lui. L’unico avvicendamento possibile. Dunque, Lavezzi o Hamsik? Nessuno dei due, nel prossimo futuro. Ma se proprio… dovesse succedere? Lavezzi, come te nessuno mai. Muccino non ce ne voglia.
La Redazione
C.T.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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