Avendo rinunciato per sessanta minuti al bomber Cavani (e quando è entrato non ha mai calciato in porta), il più pericoloso era stato proprio Lavezzi, che con la sua vivacità e il suo destro aveva messo in apprensione i sardi. Poco, ma evidentemente sufficiente in questa intensa fase della stagione, con un impegno dopo l’altro. Al di là di Lavezzi, l’indicazione più confortante è arrivata da alcuni azzurri poco utilizzati finora: Santacroce e Zuniga. Mazzarri ha applicato un nuovo turn-over, proponendo sette giocatori che domenica scorsa contro il Parma erano partiti dalla panchina o dalla tribuna.
Il Napoli ha attaccato subito anche se è ovviamente pesata l’assenza del capocannoniere, letale in area. Hamsik e Sosa, più tonici rispetto alla precedente partita, sono partiti da lontano per cercare spazi. Lavezzi, prima punta in assenza di Cavani, ha giocato a tutto campo disorientando la linea difensiva del Cagliari. È stata firmata dal Pocho l’unica vera palla gol del primo tempo: al 31′ Gargano ha recuperato palla a centrocampo, spingendo un po’ Cossu, veloce lo scambio con Hamsik, il colpo di testa dell’argentino sul cross di Marek ha sfiorato il palo più lontano della porta di Agazzi. Gli azzurri hanno attaccato il Cagliari centralmente perché Maggio e Dossena hanno offerto un irrilevante contributo sulle fasce. Il mancino, a un paio di minuti dalla fine, dopo una prova sotto tono ha chiesto il cambio per problemi muscolari: è entrato Zuniga, che dopo le buone prove contro Brescia e Parma aveva restituito il posto all’evanescente Maggio.
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