Un’acrobazia simile sotto porta, conclusa peraltro in gol, a Napoli non lo vedevano da quindici anni. E chi poteva realizzarla se non Maradona (al Pescara in Coppa Italia, 1985)? Ieri, in città, non si parlava che della rete di Lavezzi che ha lasciato impietrito il portiere Abbiati. Una rete peraltro inutile ai fini del risultato ma che ha contribuito perlomeno a rincuorare i tifosi per il futuro: « Se comincia a far gol anche lui, insieme a Cavani, allora il Napoli può sperare di rimanere agganciato alla zona alta della classifica » , dicevano ieri sera davanti al negozio di abbigliamento in via dei Mille dove era atteso anche il Pocho per il battesimo delle nuove divise alla presenza di Emanuele Filiberto. Ma Lavezzi non c’era. Sono arrivati solo Cannavaro, Cavani, Hamsik e De Sanctis. E c’è voluto l’intervento della polizia per evitare l’assalto affettuoso della folla. Lavezzi era stato costretto a dare forfait all’ultimo momento. Lamenta un dolore al costato. Un colpo ricevuto durante Napoli-Milan. Non solo l’amarezza per il risultato e per un gol valso a poco, anche la preoccupazione di non potersi allenare regolarmente in vista della partita di Brescia.
CONTUSIONE – «Mi fa male il fianco e sono incavolato per la sconfitta», confidava ad un amico nel tardo pomeriggio. Dovrebbe trattarsi di una contusione di lieve entità ma soltanto oggi si valuterà se l’attaccante può riprendere gli allenamenti con i compagni, oppure fare lavoro differenziato. Per Lavezzi si trattava della prima rete realizzata al Milan da quando gioca in Italia e del primo gol in questo campionato al San Paolo. A Fuorigrotta era andatoa bersaglio solo in Europa League, con l’Elfsborg il 19 agosto. Ma in campionato non centrava il bersaglio davanti ai propri tifosi dal 25 marzo, tre a uno sulla Juventus (arbitro Rizzoli). «Che peccato e che sfortuna », ripeteva domenica sera a chi lo ha incrociato mentre usciva dallo stadio. Un peccato aver dovuto disputare l’intero secondo tempo con un uomo in meno e sfortuna nell’aver incrociato un Abbiati capace di togliere dal « sette » quel colpo di testa a botta sicura. Ma il Napoli, applaudito dai suoi tifosi a fine gara, giammai corre il rischio di perdere autostima dopo il secondo capitombolo interno della stagione. Ieri mattina, Aronica, passeggiando in piazza dei Martiri, ha ricevuto complimenti a volontà e l’invito a non demordere:« Non sempre incontrerete un arbitro come Rizzoli, coraggio, anche in dieci uomini avete fatto tremare il Milan », gli hanno gridato. Redazione
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