A Lanciano, città del miracolo eucaristico, l’Avellino spera di realizzare un altro miracolo calcistico. Sorprendentemente in testa alla classifica, dopo le prime tre giornate di campionato, la squadra di Massimo Rastelli proverà a sfruttare ancora una volta l’entusiasmo dei suoi tanti esordienti in cadetteria.
«Finora – ha detto il tecnico presentando il match – nessuno ci ha regalato nulla ma, se abbiamo raccolto due vittorie importanti e un pari a Latina, il merito più che mio è stato dei ragazzi e dei tifosi. I calciatori stanno centuplicando le forze spinti da una tifoseria che è tornata ad essere quella di quando giocavo io. Sentire più di diecimila persone che ti sospingono è qualcosa che finisce per farti fare cose incredibili. La nostra dimensione, tuttavia, resta quella di una neo promossa che deve salvarsi».
Equilibrio e umiltà restano pertanto gli imperativi categorici dell’ex trainer della Juve Stabia: «Analizzando le partite fin qui giocate – ha fatto notare – devo ammettere che siamo stati anche un tantino fortunati. Gli episodi, in alcuni casi, ci hanno dato una mano. In fondo potevamo avere tre punti o addirittura nove con maggiore fortuna a Latina. Dico questo semplicemente perché non è il caso di fare voli pindarici. L’umiltà e l’entusiasmo sono le armi che devono farci superare il gap con squadre che tecnicamente sono più dotate di noi».
Il calendario, tuttavia, oggi propone uno scontro con una compagine che, almeno sulla carta, non appare trascendentale: «Proprio per questo – ha chiosato Rastelli – ho messo in guardia i miei ragazzi. Per me il Lanciano vale il Palermo. In B ogni squadra ha in organico calciatori in grado di punirti in ogni istante».
Modestia a parte, comunque, va detto che l’Avellino ha in rosa elementi in grado di fare la differenza come, ad esempio, Davide Zappacosta che è appena rientrato dall’esperienza con l’under 21 di Gigi di Biagio ed oggi si riprenderà il posto sulla sua fascia destra con il conseguente spostamento di Bittante a sinistra. Nell’ormai collaudato 3-5-2, di conseguenza, davanti a Terracciano e alla linea difensiva composta da Izzo, Fabbro e Pisacane, ci saranno il neo azzurrino, Arini, Togni, Schiavon e Bittante. In attacco, invece, resta il dubbio su chi tra l’ex di turno Soncin e il bulgaro Galabinov dovrà affiancare l’insostituibile Gigi Castaldo. L’ex molosso, in Lega Pro come in B, è un elemento fondamentale dello scacchiere di Rastelli. Non a caso è stato lui a firmare le due vittorie conseguite al Partenio-Lombardi contro Novara e Ternana. Chi, invece, da osannato bomber ed eroe si ritrova ai margini della squadra è Raffaele Biancolino. Il trentaseienne di Capodichino, che con i suoi 55 gol è l’attaccante più prolifico della storia biancoverde, finora non ha mai messo piede in campo e in panchina. La sua “colpa”, anche se tecnico e società parlano di «semplice scelta tecnica», è stata quella di aver rifiutato il trasferimento a Caserta o Pagani in chiusura di mercato. Il Pitone incassa con stile, chiudendosi nel silenzio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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