La Juventus è arrivata alla finale di Supercoppa Italiana accompagnata da fatti che nulla dovrebbero riguardare uno sport come quello del calcio, era in ritardo di condizione rispetto a un Napoli che ha impostato tutta la preparazione estiva per centrare la vittoria a Pechino, ha giocato con i suoi uomini migliori in chiarissima difficoltà atletica (qualcun altro mancava per infortunio), ha giocato a calcio e loro (con l’iniziale complicità dell’arbitro Mazzoleni, meglio svergliarsi tardi che per niente) a calci, ha regalato due gol con dei vistosissimi errori difensivi e, nonostante tutto, è riuscita a vincere essendo andata per due volte in svantaggio.
Cari amici napoletani, l’unica vergogna di questa partita è stata il modo incivile in cui la Federcalcio e i suoi organi di giustizia ci hanno fatto preparare all’evento, ultima fra tutte la sentenza di primo grado posticipata di un giorno, guarda caso la vigilia della finale di Supercoppa Italiana. Fino a ieri mattina non si sapeva neanche se Bonucci avesse potuto presenziare al centro della difesa oppure no, abbiamo dovuto affrontare una pressione psicologica immane: ma alla fine i valori delle due squadre si sono visti, nonostante tutti i fattori negativi sopra elencati. Per rispondere alle vostre provocazione, dichiarandovi in silenzio stampa e non partecipando alla cerimonia di premiazione, basterebbe elencare i tanti favori arbitrali ricevuti dall’estate del 2006 fino alla finale di Coppa Italia del 20 maggio di quest’anno, ma, francamente, sarebbero troppi e staremmo qui a perdere una giornata intera. La cosa non ci va molto a genio, obiettivamente. A noi piace parlare di calcio giocato, di una Juventus nettamente superiore al Napoli.
La vostra bambinesca reazione è soltanto dettata dalla frustrazione di esservi resi conto della vostra manifesta inferiorità, che diventerà, statene certi, ancor più evidente quando le nostre gambe andranno a regime e le vostre crolleranno a gennaio. Alcuni giorni fa si dibatteva sulla reale esistenza di uno “stile Juventus”. Se qualcuno avesse dei dubbi sulle differenze tra i comportamenti, in campo e fuori, della Juventus rispetto a quelli delle altre squadre, oggi (se ce ne fosse bisogno) ha un precedente illustre sul quale far riferimento in futuro. De Laurentiis reputava la trasferta cinese importante per i risvolti commerciali della società Napoli (salvo poi tentare di boicottarla dopo la protesta dei tifosi per i costi del viaggio)? Dopo questa figuraccia colossale e mondiale, eventuali investitori o, più concretamente, partner commerciali, potrebbero scappare a gambe levate, quasi come avete fatto voi andando via anzitempo dal “Nido d’Uccello”.
Qualcuno volò sul nido del cuculo.
Buona fuga.
Fonte: tuttojuve.com
La Redazione
C.T.
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