Gli azzurri hanno creato cinque palle gol nel primo tempo, ma hanno segnato ad inizio e chiusura della ripresa. Troppo debole il Pescara, da tempo condannato al ritorno in serie B, per far avvertire l’assenza di Cavani, a cui la squalifica ha consentito di tirare il fiato in vista del rush finale di campionato, forse l’ultimo in maglia azzurra perché i rumors che arrivano dalla Spagna e dall’Inghilterra sono insistenti: dopo le parole, arriveranno i fatti, ovvero le proposte a De Laurentiis. Non era questa l’occasione per una prova di futuro anche perché è inimmaginabile che il Napoli vada avanti con tali risorse in caso di cessione del Matador perché il livello raggiunto dalla squadra in questi anni – si appresta alla quarta consecutiva partecipazione europea – fa auspicare il salto di qualità, ma è vero che in questo gruppo ci sono giocatori di valore che non riescono ad avere un rendimento continuo.
È il caso di Inler, centrocampista che quasi due anni fa De Laurentiis strappò a fatica alla Juve e che poi non ha offerto un rendimento adeguato alla spesa effettuata dalla società (16 milioni), e di Pandev, che è uscito dal cono d’ombra e ha raggiunto la favorevole condizione nel momento cruciale della stagione, come dimostrano le cifre: quattro gol nelle ultime sei partite, pesantissima in particolare quella nello scontro diretto contro il Milan al Meazza, applaudita a distanza anche dal suo maestro Mourinho.
Prima di recarsi a pranzo con Sebastiani, presidente del Pescara, De Laurentiis ha lanciato un messaggio a Mazzarri: pronto a fargli firmare un contratto di due o tre anni, però resta il dato su una differente concezione del calcio. Il produttore conferma la linea-giovani anche per la prossima stagione, invitando il tecnico a riflettere sul fenomeno Borussia Dortmund. Ma l’exploit tedesco può relativamente essere preso ad esempio perché ci vuole una base solida – tanto per cominciare: un vivaio ben strutturato con investimenti economici costanti – per tentare di tirare su giovani di valore, in grado di reggere l’impatto internazionale. C’è la conferma di due differenti filosofie, ma non per questo a tal punto contrapposte da interrompere il sodalizio cominciato nell’autunno 2009, assolutamente vincente.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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