Napoli e impianti sportivi: una lunga e spesso drammatica querelle. Ma, una schiarita sembra finalmente possibile e alla conferenza stampa di fine anno del Coni, prevista domani alle 11 allo stadio San Paolo, l’assessore allo sport Pina Tommasielli comunicherà di aver avviato i procedimenti per affidare gli impianti sportivi ai privati. Una svolta nella politica, probabilmente non più procrastinabile, che il Mattino anticipa in questa intervista. «Tutto parte – sottolinea l’assessore – dalla presa di coscienza di questa amministrazione di non possedere le risorse economiche per la gestione delle strutture cittadine».
La prima domanda dei tifosi riguarda inevitabilmente il futuro dello stadio San Paolo.
«I tecnici del mio assessorato e di quelli dell’urbanistica stanno ultimando il progetto di massima della sistemazione dell’intera zona e che il sindaco de Magistris a giorni illustrerà. Si passerà poi alla fase due per la realizzazione del progetto definitivo per porlo in gara».
È allo studio anche un progetto per la costruzione di un nuovo stadio nella zona di Napoli est.
«Sì, ma tale progetto, curato da privati, è legato alla riqualificazione dell’intera aria, al trasporto su ferro e gomma, al rispetto dell’ambiente, alla creazione di parcheggi, strutture commerciali e alberghiere. Un progetto che dovrà essere verificato se attuabile».
Da dove si inizia allora?
«Dalla gara dei 10 impianti costruiti dal Coni, ex legge 219, e dati in gestione al Comune e da noi alle società. Al lavoro c’è un tavolo tecnico assieme a rappresentanti del Coni nazionale e provinciale, per la stesura dei bandi di gara che saranno pubblicati entro maggio 2012 per l’assegnazione entro settembre. Alle gare potranno partecipare tutti. In particolare per gli attuali gestori di piscine e palestre sarà vincolante la mancanza di contenzioso con il Comune».
Tra questi dieci impianti vi è il Palastadera.
«Costruito dal Coni è stato dato erroneamente dal Comune alla municipalità: ma tale pratica non è mai stata perfezionata quindi rientra nella disponibilità del Comune».
E per i grandi impianti?
«Prendiamo ad esempio il Collana che è della Regione e che ha dato un comodato d’uso gratuito con scadenza al 2014. Se non viene concesso il rinnovo con un tempo lungo, non sarà possibile fare un progetto finanziato da privati che possa essere per loro appetibile. Attualmente l’associazione costruttori di Napoli, l’Acen, con il suo presidente Girardi sta elaborando uno studio di fattibilità sia per il Collana che per il Mario Argento: una volta definito il progetto sarà fatta una gara europea»
Per la messa in gara dei grandi impianti e di quelli definiti «a domanda individuale» quando si prevede la soluzione?
«Non prima di due anni. Il prossimo andranno in gara le piscine e le palestre della 219; poi Collana, Mario Argento, Scandone, Palabarbuto, San Paolo e gli altri».
E per il caso lavoratori dell’Ippodromo di Agnano.
«Quello dell’ippica è un problema di carattere nazionale che investe tutti gli ippodromi visto che con la manovra Monti sono stati fatti tagli del 40% sui contributi a partite del primo gennaio. Siamo solidali con i lavoratori ma dobbiamo comprendere quale convenzione è possibile intraprendere che regolamenti il rapporto tra Comune e la società che attualmente gestisce l’ippodromo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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