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L’asse tra Napoli e Pescara: un intreccio dal campo alle panchine

Anche il Pirata De Sanctis è un prodotto del vivaio biancazzurro; 20 anni fa il suo esordio, è a Napoli dal 2008

Un intreccio di gol, giocatori e allenatori, quello che lega azzurri e biancazzurri. Napoli e Pescara, città di mare e commerci, si legano calcisticamente in mille modi. E, se le voci di mercato non sono completamente infondate, il collegamento potrebbe perfino intensificarsi. Perché perso per distrazione Marco Verratti lo scorso anno, volato ed esploso nel Psg, questa volta si valutano con attenzione i “gioiellini” di casa: Weiss, Quintero e Capuano.
All’inizio fu Maradona. Anzi Maradona, Careca, Carnevale e un 6-0 memorabile dell’ottobre 1987, ripetuto e arricchito dopo un anno con un 8-2 epico. Altri tempi, ma un allenatore, quel Giovanni Galeone, che, profeta del gioco offensivo a Pescara, dopo 10 anni approda all’ombra del Vesuvio per 10 partite, 7 sconfitte e un esonero. Ma tra Tirreno e Adriatico gli scambi non sono mai mancati. Tra i due mari è passato Massimiliano Allegri, attuale allenatore del Milan, come attaccante scambiato tra le due squadre tra 1997 e 1998 senza aver lasciato un segno “indelebile” con la maglia partenopea.
È tra i biancazzurri di Zeman che nello scorso campionato è esploso Lorenzo Insigne, con 18 reti e 14 assist in attivo: uno score che ha convinto Mazzarri e Bigon a riportarlo frettolosamente all’ombra del Vesuvio per sostituire il Pocho ormai finito a giocare a Parigi. È un prodotto del vivaio del Pescara De Sanctis che quasi vent’anni fa ha cominciato la sua carriera da portiere pescarese con un clamoroso esordio in serie B parando un rigore a Vieri allora al Venezia.
Sull’Adriatico, invece, tanti uomini legati a Napoli e al Napoli. A cominciare dall’allenatore Cristian Bucchi, grande, e delusa, scommessa azzurra nella risalita verso la serie A, in rosa a più riprese fino al 2010 senza riuscire mai a sfondare prima di intraprendere con successo la carriera di allenatore che lo ha portato dalla Primavera del Pescara alla prima squadra dallo scorso marzo. Anche la storia del capitano biancazzurro Emmanuel Cascione si lega al Golfo: il centrocampista dal tiro micidiale è il figlio di Armando terzino con Marchesi nell’80, tra Bruscolotti, Ferrario e Krol.
Ha vestito la maglia partenopea Antonio Bocchetti agli inizi del 2000, mentre squadra e società sprofondavano lontano dalla serie A. Ed è ancora fresco il ricordo di Manuele Blasi: l’attuale 33enne arrivò nel 2007 per rinforzare il Napoli neopromosso nel massimo campionato. Un combattente a centrocampo per tre anni prima di un tour tra Palermo, Parma, Lecce e, infine, il Pescara.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

 

 

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