Coerenza, questa sconosciuta. Maurizio Sarri può piacere oppure no, se dovesse non essere gradito il suo calcio spettacolare bisognerebbe farsene una ragione. C’è chi si accomoda a tavola, rinuncia al caviale o al salmone, preferisce un panino con la mortadella. Ma la coerenza, almeno quella. Della serie: facciamo in modo di non cambiare idea nel giro di due settimane, in base ai risultati. Quindici giorni fa Sarri era scarso, inadeguato. Ora è un profeta, un Maestro, il Professore tra i Professori. Ma dai, così si fa ridere: la gente cambia canale, non legge i giornali, anzi già non li legge (purtroppo). Le edicole saranno sempre più deserte se chi deve parlare di calcio, magari non ci riesce e si occupa della tuta, oppure del linguaggio di Sarri dopo la partita. Della tuta spesso parla chi non può occuparsi di calcio, argomenti sconosciuti su quegli schermi. Oppure conosciuto soltanto in base ai risultati. Sarri sa di avere dei limiti quando si presenta in conferenza stampa, si esibisce senza filtri e ogni tanto dovrebbe mettere il silenziatore. Ma ha meno limiti di chi scrive a vanvera e rende le edicole sempre più deserte.
Fonte: alfredopedullà.com
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