Trentacinque gradi all’ombra sulla Domitiana, all’ora del raduno del Napoli. Tra l’altro è anche il primo raduno dove dopo cinque anni manca lui, il Pocho Lavezzi. E sono assenti anche Cavani (alle Olimpiadi), nonché Maggio e De Sanctis (in vacanza dopo gli Europei). Ventisette i convocati. E non c’è Grava, in attesa del colloquio tra il suo procuratore Bigon. Un raduno un po’ così, senza tanto clamore (una cinquantina di tifosi accaldati davanti al centro tecnico con la rappresentanza del Napoli club Casal di Principe) a salutare calciatori e tecnico.
Ma i sorrisi e l’ottimismo non mancano. Campagnaro è il primo ad arrivare. Abbassa il finestrino e promette: «Siamo pronti per disputare una bel campionato». E’ scortato da Alejandro Mazzoni, una vecchia conoscenza, il procuratore di Lavezzi. Provvede subito a materializzare la presenza dell’argentino anche in questo raduno. Dice:«Parlo a nome del Pocho. Non è contento di questo distacco, Napoli gli mancherà. Ma ha lasciato qui alcune cose proprio per ritornare, come la barca ad esempio».
Ma non è la stessa cosa. Buona parte dei tifosi non hanno gradito. E il primo giorno è caratterizzato da quel senso di rabbia per un divorzio che giammai doveva avvenire. Tant’è. I calciatori arrivano alla spicciolata per il primo allenamento in palestra e per cominciare le visite mediche coordinate dal dott. De Nicola e da uno staff più nutrito stavolta: i colleghi D’Andrea, Canonico (aggregato alla prima squadra), Marzullo (coordinatore dell’area scentifica), Russo (cardiologo). Occorre fare anche in fretta. In leggero ritardo arriva Dezi ma è ampiamente giustificato: ha sostenuto l’esame di maturità, si è messo in auto e ha raggiunto Castelvolturno.
Alle 13, tutti in sala ristorante per pranzare insieme e scambiare qualche battuta sulle vacanze. Non ci sono volti nuovi, tranne quello di Insigne che pure nuovo non è per tanti di quel gruppo. Mazzarri dispensa strette di mano e pacche sulle spalle. S’informa delle famiglie e del lavoro svolto in estate. Quasi tutti si presentano tirati a lucido.
Di pomeriggio, l’appuntamento è per le 17. Non ci sono striscioni di incoraggiamento o di altro tenore ma in compenso c’è quello dei dipendenti del resort che reclamano stipendi. Non è il caso del Napoli dove tutti percepiscono con puntualità svizzera i loro emolumenti. Accanto a Mazzarri, oltre a Frustalupi, Pondrelli, Papale, Concina e Saccone c’è un altro volto nuovo: Vigiani, ex allievo dell’allenatore sia al Livorno sia alla Reggina. Dovrebbe occuparsi degli attaccanti e relazionare sugli avversari. Staff potenziato a tutti livelli, sia sanitario sia tecnico, dunque.
Mancano solo i neo acquisti. Alle 17, una corsetta in pineta, accanto al mare, la novità, e poi già con il pallone. Da oggi si farà sul serio in quel di Dimaro. La partenza alle 10 da Capodichino e di pomeriggio, prima vera seduta di lavoro. Ma senza Lavezzi (e senza Cavani momentaneamente) sembra una partenza in tono dimesso e i cinquanta irruducibili tifosi a chiedere a chiunque: «Ma arriverà qualcuno prima della trasferta in Cina?». Chissà. L’intenzione è quella di aspettare fino agli ultimi giorni del mercato, cioè fine agosto.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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