Dalla sconfitta si è passati in poco a una guerra di bande. Oggi si decide il futuro della panchina argentina dopo l’eliminazione dalla Coppa America, ultimo fallimento di una serie di figure poco degne. Il destino di Sergio Batista è segnato, non sarà confermato. Falliti i tentativi di farlo dimettere, sarà allontanato, con decisione unanime e molto popolare, un sondaggio del quotidiano «La Nacion» indica che solo il 10% vuole lasciarlo al suo posto. Il problema è la successione. Tra i nomi in ballo il più ingombrante è quello di Maradona, che ha ancora un contratto con la Federazione dopo l’esonero post-mondiale e soprattutto ha il sostegno della gente. Dfficile però superare gli attriti tra Dieguito e il presidente della federazione Grondona.
Così favorito è Martino, ct del Paraguay (di nazionalità argentina) che pur senza incantare ha ottenuto risultati eccezionali. Ha un contratto con la federazione di Asuncion, ma una clausola può liberarlo subito. L’altro in lizza è Sabella, il preferito da Grondona e candidato anche di Carlos Bilardo. Ieri però nei corridoi semi vuoti dell’Afa è spuntato il nome di Carlos Bianchi, vecchio santone, famigerato in Italia per i trascorsi infelici alla Roma. È amatissimo dal popolo – il 70% secondo i sondaggi lo vuole in panchina – ed è considerato il padre della patria a cui ricorrere nei momenti bui. Oggi il verdetto
Fonte: Leggo.it
La Redazione
R.D.G.
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