La delicata sfida Napoli-Chievo diretta da Gava, ha offerto gradevole spettacolo e prestazione arbitrale tutto sommato accettabile. Gli spazi di gioco sono pochi, le manovre articolate e con tanta circolazione di palla. Lo spunto offensivo nasce solo dalle palle inattive. L’arbitro osserva l’atteggiamento delle squadre e governa l’evento limitando gli interventi. Al 16’ Dramè superato, ferma con braccio largo la progressione esterna di Zuniga che colpito cade. Tutto ciò accade anche sotto gli occhi del quarto uomo Damato. L’arbitro fischia il fallo, ma inspiegabilmente non ammonisce il clivense. Tale errore denota subito un’improduttiva collaborazione arbitrale. Al 33’ l’episodio più importante: Aronica a gioco in svolgimento colpisce volontariamente con il gomito largo il volto di Paloschi che cade. Un’assente Gava e un disattento Damato non intervengono disciplinarmente. Era espulsione del partenopeo per condotta violenta. Al 36’ su passaggio di Hamsik, l’assistente Stefani valuta correttamente la posizione di partenza di Cavani che, poi in area di rigore clivense è atterrato dal portiere Sorrentino. Giusta la concessione del calcio di rigore. Nella ripresa aumenta la carica agonistica, l’arbitro comprende e, al 10’ prima Sardo e poi al 16’ Grava vengono ammoniti. Al 17’ contatto Aronica-Pellissier in area partenopea, giusto lasciar correre. Al 25’ Hetemaj, al 29’Zuniga, al 31’ Andreolli e infine al 48’ Britos sono correttamente ammoniti.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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