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L’appello: De Laurentiis lanci il “Manifesto Sud”, costruisca un discorso meridionale

La città di Napoli non sia satellite di Roma ma guida della Campania

Sono a Dimaro i nostri inviati: una full immersion tra conferenze stampa, convegni, photogallery e video, ospiti dell’Hotel Dolomiti e del Bistrot 46, in Val di Sole ma con il pensiero e la preoccupazione  che anche in Coppa Campioni si può essere fischiati.

Penso a loro, così lontani e in contemporaneo il mio pensiero va alla bellissima Sardegna, alla sua Città capoluogo ed anche alla sua importante squadra di calcio: Cagliari, però,  ci riporta ad un antico dilemma: Cagliari è sud o nord? Qualcuno ci fornisce spiegazioni etniche estremamente interessanti. Ma Cagliari è sud o nord? In che direzione va?

Intanto, da queste parti, si parla, come è giusto, di regione. E sulla mia scrivania piena di giornali, scelgo, tra i tanti, Il Mattino e Corriere della Sera. Il Mattino dovrebbe farci capire una buona volta per sempre che è un giornale di Napoli. Il quotidiano di Milano ci informa pure che pochi producono a Napoli e moltissimi trafficano. I nostri conti in disavanzo. Per pareggiarli occorre l’apporto esterno. L’esterno – avverte chi scrive – è l’Italia, Unica e Indivisibile. Quindi noi pure, o napoletani, o campani, o meridionali. Viene anche scoperto che fatichiamo due volte; per inventarci un lavoro e lavorare. Qual è il maggiore problema dei nostri problemi? Il professore Compagna, antico studioso repubblicano, amico personale di Ugo La Malfa, osava scrivere: “creare le condizioni e le occasioni per valorizzare nella Campania e per la Campania la materia grigia che per una regione storica e sociologica è più cospicua di quanto non lo sia in altre regioni, non soltanto del mezzogiorno”.

Materia grigia significa ragionare, criticare, obiettare, discutere. Ecco il motivo per il quale è anche nato il portale di informazione www.iamnaples.it . Personalmente mi sono reso perfettamente conto che non basta impadronirsi di una scrivania per stare a posto con la coscienza. Tutt’altro. La crisi degli organi di opinione pubblica napoletana (e in essi metto anche e forse maggiormente le Televisioni) prendono l’avvio giusto da questo rilievo. Isolati (grazie alle scrivanie e agli stipendi) in pochi si sono accorti che il paese Italia e la Città di Napoli cambiava e cambia volto e costume e hanno fatto quadrato appunto attorno alle……scrivanie.

L’unica speranza – ci viene detto profeticamente – è che una opinione pubblica resa più vigile sin dalla nascita della regione Campania e il ceto più vasto degli intellettuali e dei tecnici abbiano la forza di denunziare questo vecchio costume. Napoli o diventa la guida della regione o diventa Città satellite di Roma, come, purtroppo, all’indecifrabile Aurelio, l’uomo, una volta di Torre Annunziata, poi di Roma  mentre oggi confessa e confida la sua napoletanità, altre volte cittadino americano tra New York, Los Angeles  e  Hollywood, piace. Potrà diventare la guida della regione solo se la classe dirigente acquisterà coscienza del compito che deve svolgere. L’alternativa è ormai questa: Roma e Napoli. Lo capiranno, tutto questo, il salernitano De Luca e Stefano Caldoro, quest’ultimo, invece, nato a Campobasso cinquant’anni fa, ma arrivato a Napoli piccolissimo con il papà, allora Sottosegretario ai Trasporti, mi dicono con mamma napoletana di via Manzoni; la moglie, Anna Maria Colao, endocrinologa, è napoletana, con una figlia napoletana.

www.iamnaples.it  lancia il manifesto sud. Il sud, grazie alla sua provincia, agita dal suo scoglio, fin’oggi abbandonato, una vecchia e buona bandiera. La “costruzione” di un discorso veramente meridionale.

Il calcio nostro, oggi ancora artigiano, e l’urgenza di trasferirlo un gradino più su. Il Napoli, naturalmente e la sua politica al centro di molte denunzie e critiche. De Laurentiis colpevole. O si rinnova nel quadro appunto di grandi mutamenti sociali e culturali che stanno avvenendo (sia pure tra tante indecisioni e sofferenze) o la regione si indirizzerà verso altre soluzioni e smetterà di guardare al Napoli come la società pilota. Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno,  me lo ha confidato un vecchio amico militante del Pd, sta pensando di sollecitare, anche politicamente se è il caso, il trasferimento di un certo tipo di mercato a Salerno. Il sud ha bisogno di nuove strutture, a tutti i livelli: è giusto che anche nel calcio si rinnovi. E’ compito della opinione pubblica agitare questi problemi. Lo potrà questo mai realizzare, che so?, tanto per fare un esempio, un quotidiano sportivo di Roma? Non di certo: quelli di Roma fanno il centro-sud e in realtà attendono che Napoli, malinconicamente, manchi ai suoi compiti per trasformarla appunto nel satellite che sappiamo. De Laurentiis (preoccupato ad un Napoli satellite della Roma?) questo forse lo sa bene come lo sanno le sue aziende romane ed i suoi partners romani (Unicredit e Filmauro) ma la regione lo ha capito, caro ed indecifrabile Presidente. La regione sa bene che Roma non metterà dito su questa faccenda e su tante altre, in cui sarà necessario creare l’alternativa. E De Luca questo lo ha capito e ha detto a questo amico mio: “che se ne fregano a Roma della necessità di centinaia di squadre del sud di alimentare, per una parte maggiore, una propria economia?” Aggiungiamo noi che al massimo Roma potrà prenderci per i fondelli con il gioco delle edizioni locali. Ecco perché la nostra iniziativa di lanciare il “manifesto sud”.

Per fortuna il Napoli galoppa, non cammina. Benitez resterà a Napoli per molti anni. Idem Bigon, figlio di un magnifico campione della mia generazione. Resteranno Liguori e Gennaro Sorano, strepitosi costruttori di giovani che Benitez controlla e lancia (come si spera, dopo gli Insigne, anche per Tutino e Novothny).

Nando Troise

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